Regia di Abbas Kiarostami vedi scheda film
Vero come la finzione:Kiarostami ci racconta un incredibile storia vera e ci propone al contempo una raffinatissima riflessione metacinematografica sul continuo scambi di ruoli tra vero e finzione e sul ruolo dell'arte nella raffigurazione del vero.Un disoccupato si fa passare per regista famoso e si insinua in una casa di benestanti proponendo loro di diventare i protagonisti del suo ultimo film.Quando se ne accorgeranno porteranno il millantatore in tribunale.E qui nella disperata difesa del protagonista nel suo appellarsi alla magnanimità soprattutto delle sue vittime per cui offre sincero pentimento,nel suo bisogno di recitare una parte per vivere compiutamente la propria vita sta il senso della riflessione sulla verità e sulla finzione che si scambiano continuamente i ruoli in questo bel film del maestro iraniano che poi completa il corto circuito emozionale con la comparsa del vero Mohsen Makhmalbaf a perorare per il suo millantatore....tanto per aggiungere elementi alla discussione....Il cineam di Kiarostami è però decisamente ancorato ai volti,alle loro imperfezioni,ai segni del tempo che vi si posa.E ad un concetto di cinema così realista fa da contrappunto un montaggio elaborato,a scatole cinesi,in cui vediamo quello che accade da più prospettive....
breve apparizione
accorato nel suo realismo
il maestro del cinema iraniano con una raaffinatezza formale che molti colleghi occidentali se la sognano
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