Regia di Abbas Kiarostami vedi scheda film
Basandosi su una (incredibile) storia vera e rappresentandola come un documentario senza fronzoli o riprese particolari (a parte il montaggio a incastro) Kiarostami gioca con la magia del cinema e con il suo significato più profondo: mezzo attraverso cui sognare ed emanciparsi dalla misera realtà quotidiana. Ma il regista iraniano si spinge oltre. La metafora e il significato del film sono tutti nella storia (vera) di Sabzian. E non sono inventati dall’autore. La vita può essere più incredibile dell’arte e della finzione, ma è grazie all’arte che essa viene compresa e diffusa (l’artista condivide le sue emozioni, si sostiene nel film, citando Tolstoi). Arte e realtà si rincorrono a vicenda nell’eterna lotta-unione dei contrasti fra verità e fantasia, povertà e ricchezza, regole e sentimenti. ***1/2
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