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The Reagan Show

Regia di Pacho Velez, Sierra Pettengill vedi scheda film

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La recensione su The Reagan Show

di champagne1
8 stelle

Non so come si possa fare questo mestiere senza essere mai stati attori.

Visto al TFF 35, sezione Festa Mobile.

 

Film che usa documenti originali o provenienti dalla casa Bianca o dalle maggiori emitenti TV con l'idea di mostrare come il presidente Reagan abbia usato il mezzo televisivo in un modo che nessun altro Presidente aveva fatto prima di lui (nei suoi due mandati produce la stessa quantità di materiale pari a quelli delle 5 presidenze che l'avevano preceduto).

Con anni di anticipo rispetto ai reality show avvia la White House TV in modo da dare agli americani l'accesso alla casa presidenziale con una familiarità mai provata prima. Interviene in TV sugli argomenti più disparati, riuscendo a creare un legame speciale cogli spettatori tanto che si trattasse di parlare di catastrofi atmosferiche che di fare l'endorsement di un candidato alla carica di governatore di uno degli Stati dell'Unione.

 

Reagan riesce ad aumentare il suo charme in maniera così considerevole che ancora oggi molti lo considerino uno dei maggiori presidenti mai avuti, nonostante la sua politica economica sia stata riconosciuta fallimentare a livello postumo e quella internazionale abbia vissuto una fase schizofrenica fra i primi anni in cui aveva individuato l'URSS come la fonte di tutti i mali, anzi  "l'impero del male", e la seconda fase in cui - quasi sedotto dalla figura del riformatore Gorbacev - la fa diventare una nazione amica con cui firmare il primo trattato di riduzione dell'arsenale nucleare.

E per questo, eletto dai repubblicani e sostenuto in ultimo dai democratici, va a produrre nell'opinione pubblica un quadro tanto contraddittorio da creare confusione, ma in un canovaccio ben orchestrato di parole d'ordine e slogan ripetuti all'infinito, di mancate risposte fatte passare come silenzi di stato o di orecchie tappate per non rispondere alle domande scomode.

Come ha detto a Torino la co-regista Sierra Pettengill, il film non ha a che fare con Trump, perché pensato e realizzato in epoca pre-Trump, ma fa capire come la storia giri e torni indietro, grazie a personaggi che ogni tanto sembrano volere superare i confini della propria autorità e mandato e rivolgersi direttamente al popolo; anche se viene sottolineata una grande differenza fra le due figure: e cioè che in realtà Reagan, alla Democrazia, ci credeva ancora.

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