Regia di Ugo Tognazzi vedi scheda film
Terza regia dell'Ugo nazionale,che,come nelle altre tre opere dirette,interpreta anche il protagonista:più votato ad un'analisi malinconica di un Sordi moralista dietro la macchina da presa,di un Gassman più sperimentatore e legato all'esaltazione della recitazione,e di un Manfredi più accorto nella costruzione delle storie,e della valutazione dei rapporti tra Uomo e Donna (e,diciamolo,il migliore come regista dei "colonnelli" degli anni gloriosi della commedia all'italiana),"Cattivi pensieri" racconta un'ossessione da galletto sviluppata da un rampante,benchè oltre la mezz'età,avvocato lombardo,con moglie bella e ambita al fianco,che la signora si conceda a tutto spiano e venga regolarmente concupita da maschi più giovani o prestanti di lui.Nonostante la sceneggiatura sia stata stesa sia da Tognazzi che dal sapido Beppe Viola,il film,che vorrebbe forse essere anche una satira di una borghesia più rozza di quanto voglia apparire,non scandaglia molto bene l'ambiente che vorrebbe forse deridere,e non pone abbastanza sotto accusa il gallismo indefesso del maschio latino,che si giustifica sempre,e vede tutte le donne come bagasce,eccetto la propria.Per cui,giusto vederci le tematiche già affrontate da "Il magnifico cornuto" sempre con Tognazzi,ma diretto da Pietrangeli,però qui il grande attore sembra affaticato da un personaggio di scarsa simpatia,meschino e ossessivo:splendida,Edwige Fenech è messa al centro della vicenda,vero oggetto di desiderio perenne da parte di tutta la parte maschile del cast,con Luc Merenda visto come nemesi virile,simbolo di una tonicità muscolare e spavalda sentita come ostile e inevitabilmente di poco succo."Cattivi pensieri" si risolve,alla fine,in un film più noioso che azzannante,dal ritmo moscio e con una impostazione presentabile,ma nulla più di questo.
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