Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
La realtà virtuale secondo Monsignor Spielberg.
Ready Player Spielberg. Il ragazzone di Cincinnati evoca l'immaginario di un era( gli anni 80) in salsa virtual pop , disseminado l'intero impianto scifi del film di micro e macro riferimenti che dovrete scoprire come degli ester eggs ( sorprese nascoste nei videogiochi dai programmatori), o veri e propri omaggi ( clamoroso quello tributato s Shining) che potrete individuare aumentando la goduria della visione. Tutto virtuale, tutto in CGI, tecnologia che si mangia gran parte del film, la cui pecca può esser proprio questo squilibrio tra virtuale e reale; ci sono intramezzi con attori in carne ed ossa, che spesso fanno da ponte tra un livello e l'altro del gioco, o disseminano preziosi indizi necessari al superamento del livello successivo.
Al di là del gran casino che fa , RPO è anche una lungimirante profezia su dove è diretto l'intrattenimento casalingo, sulle potenzialità ancora tutte da scoprire di un industria che potrebbe surclassare ben presto le sensazioni della vita reale. È davvero più allettante vivere nella finzione virtuale, dove tutto è possibile, piuttosto che affrontate il grigiore della vita? Il regista risponde nel finale del film, salvando capra e cavoli.
Ennesima prova da ricordare più per la baldanza che per la riuscita, dimostra come Spielberg osi sperimentare anche rischiando budget enormi , e conferma laddove ce ne fosse ancora bisogno il talento di un inventore di mondi
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