Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Nel classico prossimo futuro segnato da crisi economica e sociale, le persone - in particolare, i giovani - vivono senza prospettive nel mondo reale, avendo trasferito le loro aspirazioni e la ricerca della propria realizzazione, all'interno di un vastissimo ambiente virtuale, che offre possibilita' per combattere, socializzare, arricchirsi. Le notevoli "ricadute" sociali ed economiche che nascono dagli eventi propri del mondo virtuale, attirano su quest'ultimo gli interessi della "101", la classica corporation che si sostituisce al legittimo governo. Il mondo virtuale, dal nome di Oasis, era pero' stato creato con altri intenti, che il proprio ideatore, prematuramente defunto, ha visto traditi. Pertanto, ha disseminato in Oasis alcuni indizi che consentono a chi e' in grado di coglierli di diventare il proprietario del software e dei server che consentono l'esistenza del mondo virtuale. Diverse entita' sono all ricerca degli indizi, un giovane, frustrato nella vita reale, alla ricerca del trionfo nel mondo virtuale, supportato da alcuni amici e una misteriosa ragazza spinta da motivi di risentimento, ai quali si contrappone l'attivita' della multinazionale "101". Il contrasto nel mondo virtuale finisce per trasferirsi nel mondo reale. Il regista Steven Spielberg, ha la possibilita', con questa trama, di dare libero spazio alla fantasia. Il mondo virtuale di Oasis e' infatti un immenso videogioco nel quale tutto e' possibile, a partire dalla personalizzazione del proprio aspetto fisico. L'evoluzione della trama e' prevedibile, la contesa per il raggiungimento della "chiave" che garantisce la proprieta' del gioco si scatena sia nel mondo reale sia in Oasis. I personaggi - a parte uno - non sono particolarmente approfonditi, soffrono di eccessiva tipizzazione, e la distinzione tra buoni e cattivi e' nitida. Il regista si concentra nell'inserimento di citazioni e richiami che in particolare puo' cogliere chi negli ultimi trent'anni ha seguito l'evoluzione dei videogiochi e di un certo cinema di genere. La presenza di questi contenuti aumenta l'interesse per il film, ma ritengo non sia il suo elemento centrale, che rintraccio nella descrizione del rapporto che l'uomo vive con il mondo virtuale. Da sempre i videogiochi offrono occasione di svago; l'evoluzione tecnologica offre la possibilita' al videogiocatore di ottenere un'immedesimazione sempre piu' profonda con i personaggi dei propri giochi, con il rischio che alcune menti un po' deboli possano perdere la capacita' di distinguere la realta' dalla finzione, e, poiche' si realizzano in quest'ultima, "arrendersi" e soccombere nelle sfide che la vita reale propone. Pur mostrando una notevole conoscenza dell'ambiente videoludico, il regista intende sostenere la necessita' di tenere i due piani distinti, relegando il videogioco a (ottimo) strumento di intrattenimento, libero da eccessive pressioni degli operatori economici, e spostando la tensione alla realizzazione della propria personalita' nella realta'. Buone le sequenze girate nel mondo virtuale di Oasis, in particolare quelle girate nella "discoteca" e nelll"Overlook Hotel" di Shining. Il senso di tutte queste scene raccoglie ed esprime la "magia" dei videogiochi, che creano mondi mei quali tutto e' possibile; all'interno di essi l'intero immaginario umano viene rielaborato e restituito al giocatore, che ne e' fruitore e protagonista nello stesso momento. Tra i personaaggi, l'unico che mi ha veramente colpito e' il creatore di Oasis, un genio che ha visto tradite una dopo l'altra le premesse che hanno portato alla generazione del suo videogioco, a causa di errori propri del suo "essere umano"; e che tenta di correggere tramite la ricerca di un erede idoneo. Un buon film, d'intrattenimento e d'insegnamento, trasmette la natura del "piacere" del videogioco allo spettatore, mostrandogli pero' le differenze tra esso e la vita reale e sostenendo la priorita' di quest'ultima. Buona colonna sonora.
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