Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Un film stravintage che cavalca l'onda dei modernissimi blockbuster.
Spielberg riarma l'ennesimo sogno, tra omaggi e citazioni, tra nerd e geek (gente di nicchia e maniacale), tra il vintage che tracima e il progredito che preme.
C'è tanto e di più in questa sfavillante e iperbolica pellicola, c'è da perdercisi di vista e la vista, c'è da cogliere i mille richiami e i riguardi verso cartoni, cantanti, registi, giochi e giocattoli (anche se l'omaggio motion capture a Zemeckis- chiave portante del film, oltre alle tre da cercare - è sfuggito a tanti, in quanto il troppo evidente tende proprio a sfuggire...).
Forse dispiace il finale un po' troppo caciaron/trasnformeristico, ma l'evoluzione acchiappa fin dall'inizio, e coinvolge dal vivo nel decifrare assieme ai nostri piccoli eroi, tutti gli indizi offerti, assieme alle mille distrazioni che coinvolgono la cultura pop di cinquantanni buoni di storia..
Alla fine nulla di nuovo per carità, ma per frullarlo tutto insieme un'idea di collante bisogna pur partorirla, e questo mondo Oasis, dove tutto è possibile, fa al caso nostro.
Che poi si rivisitino i set di Shining, si creino mirabolanti atmosfere di balli sospesi, ci si agganci agli androidi baristi così somiglianti ai custodi degli archivi e a fantasmagoriche DeLorean che ci ritornano il passato travestito - spielbergamente - da incredibile futuro, si sbeffeggino gli zombie (e a tal fine la presenza di Simon P-egg è un altro easter “egg” nascosto bene,) lo mettiamo tutto in conto mentre ci riempiamo gli occhi.
Anche se meglio della realtà non c'è niente (come si tende a moraleggiare a fine film), e proprio per questo, nel futuro ancora più futuro di quello che vediamo sullo schermo, la piattaforma virtuale Oasis verrà sospesa il martedi ed il giovedì.
Guarda caso quando il cinema costa solo tre euro.
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