Regia di Stefano Sollima vedi scheda film
Ci sono due adolescenti al centro della vicenda che viene raccontata nel sequel che segna il passaggio di testimone da Denis Villeneuve, regista di Sicario, a quelle del nostro Stefano Sollima, qui alla sua prima esperienza americana. Uno è un ragazzino che vuole farsi le ossa nella malavita messicana facendo transitare i clandestini oltre confine. L'altra (Moner) è la figlia di un boss dei cartelli della droga messicana che viene rapita facendo credere al genitore che l'azione è stata opera un'operazione dei cartelli rivali. In mezzo, un agente federale dell'FBI (Brolin) che opera in barba a qualsiasi regola - come nel film precedente - e un personaggio misterioso (Del Toro) al quale un trafficante ha ammazzato l'intera famiglia. L'operazione per scatenare la guerra tra cartelli e quindi trovare un alibi per intervenire avrà non poche complicazioni.
Sollima si conferma regista dalla tecnica solidissima e perfettamente a proprio agio nelle scene d'azione (perfettamente in linea con quelle dei migliori Blockbuster a stelle e strisce), come in A.C.A.B. e Suburra. In questa circostanza, tuttavia, Sollima sembra più in difficoltà nella gestione della doppia trama del racconto ed eccede in verbose lungaggini che spezzano in più occasioni il ritmo del film con spiegoni non sempre necessari.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta