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Fuga da Absolom

Regia di Martin Campbell vedi scheda film

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La recensione su Fuga da Absolom

di Maciknight
6 stelle

Nonostante qualche dubbio nella sceneggiatura, il film contiene ottime idee di fondo, combattimenti molto ben curati, scenografie di notevole inventiva, personaggi abbastanza ben delineati, dialoghi non superficiali, ecc.. E' un film più che sufficiente che merita una visione.

Considerando che il film ha superato ampiamente il ventennio, cosa di cui si deve tenere conto soprattutto per un film di fantascienza (anche se in questo caso lo è solo per la collocazione socio-temporale e per la tecnologia concepita), è ancora più che accettabile e dignitoso, denso di azioni e dialoghi curati, tutt’altro che superficiale e non certo di puro intrattenimento. Riesce a conciliare bene diverse componenti, sia impegnative che spettacolari, gratificando le aspettative di un pubblico eterogeneo: dall’avventura che abbonda in tutta la sua durata, alle riflessioni intimistiche, alle ambientazioni selvagge, etnico tribali e simil-medievali (villaggi fortificati) che suscitano fascino e paure primordiali, alla lotta per la sopravvivenza contro avversari che stanno agli antipodi, uno altamente tecnologico (la multinazionale che gestisce il campo di prigionia sull’isola, ricorrendo solo ai satelliti ed infiltrati) e l’altro regredito a livello primitivo tribale, che unisce alla ferocia anche l’antropofagia (gruppi di condannati che vivono in tribù). Seppur in un contesto decisamente difficile, nell’isola prigione una comunità di condannati riesce a conservare un minimo di civiltà negli usi e costumi condivisi, ed ad applicare l’intelligenza posseduta nella vita di comunità. Alcuni individui di questa comunità trovano il modo di esprimere straordinariamente le loro competenze con le scarne risorse disponibili, fino a sacrificarsi per conseguire l’obiettivo di riuscire a far fuggire alcuni dall’isola penitenziario per far sapere al mondo cosa accade loro, essendo il metodo adottato dalla multinazionale decisamente illegale. Sia l’incipit che il finale sono forse la parte più debole della sceneggiatura, non sufficientemente verosimile o quantomeno introdotta e spiegata fino al punto da renderla credibile. Anche alcune lievi sbavature nella trama, anch’esse imputabile agli sceneggiatori che hanno probabilmente avuto cedimenti superficiali in corso di stesura, impediscono all’opera nel suo complesso di poter essere definito un film cult, ma avrebbe potuto diventarlo con appena un poco più di attenzione e dedizione, perché i numeri c’erano tutti, ottime idee di fondo, trovate geniali, combattimenti molto ben curati, scenografie di notevole inventiva, personaggi abbastanza ben delineati, ecc.. Comunque è un film più che sufficiente che merita una visione.

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