Regia di Ferruccio Cerio vedi scheda film
Se un Dumas padre completamente rimbambito si fosse trasferito in Italia nel periodo della belle epoque avrebbe potuto scrivere “I tre bersaglieri”, insulsi eredi dei moschettieri originari. Tra un’esaltazione dello spirito di corpo militaresco e il subliminale riferimento al western classico (con i libici aggrediti naturalmente nelle vesti dei cattivi di turno), senza dimenticare un accenno alla guerra come inevitabile igiene del mondo, si propongono gli amorazzi del “baldo bersagliere” D’Artagnan Sordi e la figlia di un sottufficiale, nonché quelli del bravo ragazzo Ellis per una brava ragazza sciantosa, perduta e poi ritrovata. Un Sordi che non fa ridere in un film che fa piangere.
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