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Io, Emmanuelle

Regia di Cesare Canevari vedi scheda film

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La recensione su Io, Emmanuelle

di mm40
2 stelle

Uno dei primi lavori di Canevari, che nel giro di una quindicina d'anni gira una decina di titoli e poi scompare definitivamente dalle scene cinematografiche, dopo aver spaziato fra western e thriller, commedia e film di guerra. Qui gli viene affidata la trasposizione sul grande schermo di un racconto di Graziella di Prospero intitolato Disintegrazione 68 (una volta tanto il titolo di un film concede maggiore dignità all'opera rispetto al titolo originale); la sceneggiatura è firmata dalla stessa di Prospero, da Giuseppe Mangione (autore di numerosissimi copioni a partire dagli anni '40, sempre però rimanendo confinato a lavori commerciali o di scarso profilo) e da Canevari. Erika Blanc, giovane, già abbastanza quotata, bella e non male neppure come attrice, impersona così la protagonista di quest'opera fortemente femminista e progressista, con un comprimario di lusso come Adolfo Celi e un altro nome di buon livello come quello di Paolo Ferrari; il resto del cast è però piuttosto anonimo. E lo stesso aggettivo può utilizzarsi per definire l'andamento della trama dopo la prima manciata di minuti: una volta inquadrata la situazione (una donna che ha deciso che vuole fare sesso con chi le pare e piace, benchè sposata), ben poco di rilevante accadrà fino ai minuti finali. Da apprezzare le musiche di Gianni Ferrio, con tema del film cantato da Mina; erotismo blando, ma per il 1969 sono già più che sufficienti alcune scene di nudo e accoppiamenti moderatamente 'casti'. Momento topico del film: quando Canevari monta le immagini di uomini al ristorante con il sonoro di una porcilaia: puro Ferreri. Ma purtroppo si tratta dell'unico lampo all'interno di un'opera girata in maniera piuttosto convenzionale. Nonostante la parentela con questo personaggio sarà via via più inconsistente, per una decade e oltre si svilupperà una serie di pellicole con protagonista la femministissima Em(m)anuelle. 3,5/10.

Sulla trama

Piacente donna sposata, Emmanuelle non riesce a stare sola, nonostante il marito - in viaggio di lavoro - tenti di rassicurarla come può. Così lei si butta fra le braccia di vari amanti, sfiorando anche la relazione omosessuale.

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