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A Beautiful Day

Regia di Lynne Ramsay vedi scheda film

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La recensione su A Beautiful Day

di Furetto60
7 stelle

Difficilmente classificabile,questo film della Ramsay, è al contempo, ostico e affascinante. Joaquin Phoenix,ci regala un' interpretazione superlativa

Il protagonista Joe, alias Joaquin Phoenix, è un veterano di guerra, uomo alla deriva, tormentato da continui incubi, vittima di numerosi stress post-traumatici, ora si guadagna da vivere, liberando giovani ragazze dalla schiavitù sessuale. Attraverso frequenti e sincopati flashback, della sua infanzia e della sua drammatica esperienza in guerra, apprendiamo ciò che Joe ha visto e vissuto, emergono un po’ alla volta, frammenti di soprusi familiari e abusi militari. Joe vive un presente segnato dalla necessità di riparare proprio a quel passato  d’ingiustizia e sopraffazione. Il martello usato dal padre per angariare i familiari in casa quando Joe era bambino, diventa ora la sua arma preferita, che, per una sorta di contrappasso, egli utilizza per colpire e punire chi pratica mercato sessuale ai danni di ragazzine indifese, Joe è diventato un sicario a contratto, totalmente dedito alla sua missione "umanitaria “L’attore straordinario, connota magnificamente il suo personaggio, grasso, barbuto, trasandato di una ferocia animalesca, bofonchia parole a mezza bocca, si trascina più che camminare, ma è preciso e implacabile, quando deve colpire i suoi tanti nemici.  Un giorno  viene avvicinato da un famoso politico newyorkese, Botto, che ritiene che la scomparsa di sua figlia Nina sia legata a una di queste organizzazioni malavitose. L’ex militare, accetta l’incarico e grazie alla sua tenacia e al suo coraggio, riesce a liberare la ragazzina, ma scopre che dietro al suo rapimento, ci sono persone potenti e che questa è una faccenda molto più complessa del solito e soprattutto consta che niente è come sembra. La regista scozzese rappresenta questa realtà di orrore, attraverso un senso costante di allucinazione, di astrazione. La Ramsar gira come in un lungo trip, senza alcuna linearità, la trama non concede coerenza, il racconto dell’investigazione e lo svelamento della storia, procedono in modo caotico. La colonna sonora di Johnny Greenwood è essenziale, il montaggio è sincopato, la fotografia livida. La macchina da presa segue da vicinissimo il protagonista, gli resta attaccata al viso, Joe è quello che fa: una sequenza di azioni alternati a  momenti di rimuginio doloroso.  Le sue azioni più che una corsa in avanti sembrano un salto nel vuoto, Joe libera le schiave bambine e lo fa con il suo martello. La politica è amorale e corrotta, la guerra provoca vittime, alcune restano a terra senza vita, altre continuano ad esistere , ma sono già morte dentro: la Ramsay  racconta senza sconti e senza alcuna enfasi, questo inferno in terra. Il film ha un’estetica, tanto brutale, quanto ammaliante, ma la storia spesso cortocircuita, e va in confusione: il senso, a tratti si smarrisce. A Beautiful Day è il tentativo, coraggioso ma difettoso, di un cinema ambizioso, che prova a esprimersi in tempo reale.È un film volutamente irrisolto, che prova a scardinare le regole del racconto con fugaci e stranianti salti indietro nel tempo, con fugaci sequenze, privo di continuità narrativa. Molto coriaceo, molto visionario, decisamente ostico.

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