Regia di Lynne Ramsay vedi scheda film
Quando la cattiveria del mondo lo rende indispensabile, un uomo di norma inoffensivo, che vive isolato dalla società e dedica la propria vita ad accudire con amore l’anziana madre, può diventare brutale e scatenare bagni di sangue.
Avevo sentito e letto grandi cose su questo film di Lynne Ramsay (suo nel 2011 lo sconvolgente e ottimo ...e ora parliamo di Kevin) ma, come ogni tanto – o forse spesso? – accade quando si dà retta agli altri, le mie aspettative sono andate deluse. Forse ha contribuito in negativo il fatto di aver assistito, da poco più di una settimana, alla strepitosa interpretazione del protagonista Joaquin Phoenix in Joker (cliccate qui, se volete leggere la mia recensione… ). Non che in questo A Beautiful Day - You Were Never Really Here l’attore cresciuto a Los Angeles non abbia confermato le sue fenomenali doti recitative, ma il paragone con la performance nei panni del clown psicopatico di Gotham City, farebbe impallidire altri fra i più virtuosi attori del mondo.
Qui come in Joker, la malattia mentale scatenata da traumi infantili è la giustificazione di uno sdoppiamento della personalità, della funesta osmosi fra bene e male. Se l’aspirante comico che diverrà uno dei più acerrimi avversari di Batman è sia vittima di una società impietosa sia sghignazzante Mr Hyde con volto imbiancato dal cerone, questo ‘danneggiato’ veterano di guerra, nel resto del mondo accede solo perché obbligato dal suo lavoro, che poi è quello di trucidare su commissione, a mani nude, coloro che quando si misero a fare i cattivi neppure immaginavano che un tipo del genere bazzicasse dalle quelle parti.
Film molto violento, in cui la sceneggiatura economizza sui dialoghi e sceglie di affidarsi quasi esclusivamente alla forza interpretativa del solito grande Phoenix.
Sufficienza abbondante, un discreto, diciamo, ma non di più. Voto 7.
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