Regia di Lynne Ramsay vedi scheda film
E' chiaro che un film così straniante (in senso positivo) non può avere fortuna tra il grande pubblico. Specie se si tratta di un thriller. Presentato a Cannes 2017, portò a casa ben due premi: miglior sceneggiatura e miglior intepretazione maschile (per forza) a Phoenix. Vedendo questo film col senno di poi, sembra che il suo protagonista si stia allenando per il ruolo che, tre anni dopo, gli farà vincere (era ora) l'Oscar, cioè, il "Joker". Sì, perché, sia il Joe di questo film che l'Arthur Fleck di "Joker", sono due scarti della società; entrambi tormentati dal loro passato, che sono costretti a combattere con la violenza. Qui, però, i delitti commessi da Joe sono soltanto suggeriti, pur non mancando il sangue. Le situazioni sono dilatate all'inverosimile, specie nella parte finale, pur durando un'ora e mezza scarsa. Con citazioni cinematografiche a non finire: da Hitchcock (la mamma di Joe che guarda "Psyco") a Bresson e Melville. Fino ad arrivare a Scorsese; non a caso, il film, alla sua uscita, fu pubblicizzato come il "Taxi Driver" del ventunesimo secolo. E anche Luc Besson e Nicolas Winding Refn. Insomma, gli amanti dell'adrenalina potranno restare delusi. Ma, per chi non ha ancora visto "Joker", dia prima un'occhiata a questo film.
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