Nell'immediato dopoguerra, ovvero nel 1946, Rachel, la bellissima moglie di un colonnello britannico di stanza a Amburgo per cercare di riorganizzare la ripartenza e la ricostruzione di una delle città più distrutte dalle bombe, raggiunge il consorte che le ha trovato una bellissima villa, per l'occasione garbatamente ma risolutamente rilevata da un ex facoltoso ed affascinante vedovo tedesco di una ricca nobildonna deceduta nei bombardamenti.
Per volere della stessa Rachel, l'uomo e la figlia non vengono cacciati, ma lasciati occupare la soffitta della villa, ed in contatto della donna con quell'uomo dai modi garbati e misteriosi, fa si che tra i due nasca una passione travolgente, che in qualche modo permetta alla giovane moglie di lasciarsi alle spalle la tragedia che ha dovuto subire pure lei a seguito di un bombardamento, solo qualche anno prima.
E man mano che l'assenza del marito militare, assiduamente impegnato notte e giorno nell'opera di bonifica della città da bombe e altri pericoli in agguato, favorisce i contatti ed il consolidarsi dei rapporti tra i due veri abitanti della villa, ovvero Rachel ed il bel vedovo, ecco che le sicurezze già latenti della donna, ora sbilanciata su un binario sentimentale che la coglie vulnerabile e indifesa, scopre ferite mai rimarginate che finiscono per rimettere in discussione una unione matrimoniale che la guerra ha devastato sia nei fatti concreti, sia nei sentimenti.
Diretto con un piglio narrativo sicuro e potente da un esperto di pellicole in costume, o comunque ambientate in un passato non remoto quale è James Kent, La conseguenza è certo un polpettone sentimentale che vira al melò senza ritegno, e che cede anche nella rappresentazione un po' schematica dei singoli personaggi, soprattutto di quelli tedeschi afflitti come il nostro vedovo da un senso di colpa che si trasforma in una supposta aurea di colpevolezza additata da giudici improvvisati e completamente influenzati dalle drammatiche circostanze belliche appena trascorse.
Ma è anche una pellicola che si lascia affrontare con una certa passione, nel seguire l'intreccio tutt'altro che originale, ma sempre interessante, che l'attrazione amorosa riesce a provocare, creando tutta una serie di problematiche materiali e di coscienza, da cui risulta assai arduo districarsi.
Il film è valorizzato da un cast-vetrina decisamente efficace e glamour, dal quale risalta inevitabilmente una bellissima e per una volta decisamente più ispirata ed espressiva del solito Keira Knightley. La affianca il coriaceo ma onesto Jason Clarke, ed il suo esatto contraltare, ovvero il decisamente più sofisticato, attraente e misterioso Alexander Skarsgard, nel ruolo del misterioso ed impenetrabile vedovo tedesco, sempre in bilico tra vittimismo di circostanza e il sospetto assai marcato di doppiogiochista che il personaggio si porta dietro e concorre a rendere più marcata la suspence che circonda la concitata vicenda.
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