Regia di Justin Benson, Aaron Moorhead vedi scheda film
Tra fantascienza e horror, film originalissimo e coriaceo.
Due fratelli, interpretati dagli stessi registi, che usano i loro veri nomi, Justin e Aaron, dieci anni prima, ancora ragazzi, avevano abbandonato una setta “pericolosa” che si trova insediata in una qualche sperduta località in California e che aveva provveduto alle primarie necessità dei due piccoli orfani; i quali oggi sono diventati adulti, ma sono dei “perdenti”senza alcuna prospettiva: entrambi senza lavoro, stanno per perdere la casa e non riescono ad avere relazioni sociali soddisfacenti. Justin è quello più grande, più maturo e razionale, l’artefice della fuga a suo tempo, mentre Aaron più giovane è quello più problematico;un giorno, perviene per posta un video con un appello criptico, che parla di “ascensione” registrato da una donna della setta. Aron desidera andarci, per un fine settimana, Justin è restio a tornare presso dei matti dediti al culto del suicidio, ma anche se riottosamente accetta di accompagnarlo, in modo da chiudere il cerchio una volta e per sempre.
I due dunque, si recano presso questa comunità, che li accoglie benevolmente, incontrano vecchi e nuovi amici,tutti sembrano cordiali e miti; Justin potrebbe essere solo paranoico e quella specie di comune hippy magari è formata solo da persone stravaganti e innocue, che si mantengono, coltivando i prodotti del posto ed esportando birra artigianale .Ma su questa apparente situazione bucolica e idilliaca, aleggia un doloroso senso di claustrofobia e si constatano svariate stranezze: i membri di questa setta, in dieci anni non sembrano invecchiati di un giorno, non hanno un capo, ma c'è qualcuno che ne sa più degli altri, un certo Hal, che mostra a Justin un'equazione fisica, la cui soluzione, non ancora raggiunta dovrebbe fornire la chiave per il mistero di quel posto; poi si ritrovano a giocare ad un allucinante tiro alla fune, da una parte ciascuno di loro a turno, ma dall'altra parte non si vede nessuno, tranne l'oscurità del cielo, ma la fune è tirata e anche con forza; la notte si osservano inspiegabili fenomeni atmosferici di rifrazione della luce, che alterano l’aspetto del paesaggio circostante, producendo il fenomeno della visione di tante lune; insomma ci si accorge che c'è qualcosa di arcano e spaventoso che muove le fila di questo microcosmo; col tempo cominciano a percepire l'esistenza misteriosa, insondabile di un'entità oscura e puerile, nascosta da qualche parte , il cui passatempo consiste nel disporre della vita dei suoi abitanti, costringendoli in loop temporali, all’interno di cui sono destinati a rimanere, per un lasso di tempo che varia da pochi secondi a qualche anno. La fine del ciclo temporale coincide con la morte di chi vi è coinvolto: poco importano le varianti pressoché infinite di ciò che può accadere al suo interno: una versione maligna e infernale del”giorno della marmotta” The Endless è un film coriaceo e straniante, non per tutti ovviamente, adatto ad appassionati di fantascienza ancor prima che di horror, scorrevole nella narrazione, ma al contempo molto complesso, con tante chiavi di lettura. Buone idee, paradossi spazio-temporali e atmosfere Lovecraftiane, I registi/attori ,hanno lavorato con budget limitatissimo, ma senza compromettere la qualità artistica del prodotto cinematografico.”The Endless” è un film ambizioso, un “trip” che può anche stancare, dati i ritmi dilatatissimi, può disorientare e lasciare storditi, tuttavia è singolare e intrigante e dimostra come la fantasia, possa sopperire egregiamente a effetti speciali e altre trovate costose e spesso inutili. L’idea del culto, è solo lo spunto di partenza,per narrare di un'essenza arcaica, potente ,malevola e dispettosa, che quasi fosse una divinità mitologica, si trastulla a vedere i piccoli umani, prigionieri di questa ossessiva coazione a ripetere in un luogo, dove sono soltanto burattini alla sua mercé.
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