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Lucky

Regia di John Carroll Lynch vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Lucky

di yume
8 stelle

Un film di musiche e di silenzi, ballate ispano-americane, soprattutto, quelle che sono state il sound della vita di Harry Dan Stanton, evidentemente, e gli amici hanno raccolto per quest’ultima ballata in suo ricordo.

locandina

Lucky (2017): locandina

E quando tutto finisce, quando tutto muore, cosa resta?

Sorridere…

 

A meno che non creda in Dio o chi per lui, uno si aspetta niente”  a questa domanda, e invece Lucky dice “sorridere, ed è il suo sorriso di vecchio mai fermo, mai stanco, sempre con la cicca in bocca e le gambette storte stecchite in marcia per il paese con stivali e cappello da cow boy, sempre pronto a far baruffa e a dire ogni mattino  “coglioni ! ” davanti al giardino dei ricconi del posto, con statue che pisciano acqua e piante tropicali che fanno cucù ai cactus del deserto fuori casa sua.

Basterebbero queste parole, sarebbe la più bella ballata mai cantata alla vita che sempre stupisce, entusiama e consola.

 

Un film di musiche e di silenzi, ballate ispano-americane, soprattutto, quelle che sono state il sound della vita di Harry Dan Stanton, evidentemente, e gli amici hanno raccolto per quest’ultima ballata in suo ricordo.

Simbiosi perfetta fra attore e personaggio, Lucky e Harry Dean Stanton coincidono al punto che il film sembra ritagliato dalla sua vita, ma non lo è, è fiction, eppure Carroll Lynch è riuscito a creare l’illusione perfetta.

 

Harry Dan Stanton è morto a settembre dello scorso anno, non ha visto il film perché, malato, non sopportava di non vederlo in sala (con buona pace di Netflix & co.) Aveva 91 anni ed era proprio così, come Lucky, parola di regista che l’ha seguito per mesi da vicino.

Così lo ricorda il cast:

[embed]https://www.youtube.com/watch?v=MHdoswZmuKc[/embed]

Ma senza essere John Carroll Lynch con la sua mdp a riprenderlo, basterebbe rivederlo con la memoria che il cinema stampa per sempre nel ricordo, e spunta Travis di Paris, Texas, 35 anni fa, qualche chiletto e capello in più sotto il cappello, ma la solitudine è la stessa.

Con una differenza.

Travis era un uomo triste, “ un triste blues nella notte dell’Ovest”, Lucky è un vecchio ragazzo che ha paura di morire, è il suo “segreto” che confida alla giovane amica, perchè la vita per lui è“entusiasmante”,  come diceva il grande vecchio di Sognidi Kurosawa e “stare da soli non è essere soli ” dice Lucky.

 

Perché entusiasmo ci vuole per innaffiare un cactus (e poco importa se i cactus non vanno innaffiati!) a lui piace così, per continuare a fumare dovunque e sempre, tanto il medico gli ha detto che alla sua età gli farebbe perfino male smettere, per fare yoga ogni mattina con un completino casual da notte che si è fatto troppo grande, per andare alla festa del cicciottello che compie dieci anni e intonare Volver come un navigato folk singer, per fare i cruciverba ogni santa mattina al bar, ma se vede un vecchio marine al banco tuffarsi nei ricordi di guerra, orgoglioso di essere stato nella marina sempre in competizione coi marines.

 

Nel cuore arido e profondo degli States, dove poche case, un pub e una pompa di benzina sono l’ultimo avamposto della modernità, dove il postino non suona più neanche una volta, Lucky è the first man, l’uomo sul margine, il vecchio cow boy di un Far West che ormai solo al cinema. 

 

[embed]https://www.youtube.com/watch?v=TOIQQqdv87Q[/embed]

Volver performed by Harry Dean Stanton

 

Fra gli amici al bar c’è David Lynch che fa Norman, l’amico disperato perchè l’amata testuggine l’ha lasciato per andarsene a vivere nel deserto con i suoi simili.

L’animaletto, che può vivere anche duecento anni, continuerà a muoversi lento nella sabbia, fra i cactus. Lucky lo guarda e fa un sorriso. E’ come dire “continua tu per me”.

 

Presentato a Locarno Luckyha tutte le carte per candidarsi agli Oscar per il premio al miglior attore e alla miglior regia.

Harry Dean Stanton, invisibile, si accenderebbe sorridendo l’ennesima sigaretta durante la cerimonia e nessuno potrebbe dirgli “qui non si fuma”.

 

 

Well, you're my friend
And can you see
Many times we've been out drinking
Many times we've shared our thoughts
But did you ever, ever notice
The kind of thoughts I got?
Well, you know I have a love
A love for everyone I know
And you know I have a drive
To live, I won't let go
But can you see this opposition
Comes rising up sometimes?
That it's dreadful imposition
Comes blacking in my mind

And then I see a darkness
And then I see a darkness
And then I see a darkness
And then I see a darkness
Did you know how much I love you?
Is a hope that somehow you
Can save me from this darkness

Well, I hope that someday, buddy
We have peace in our lives
Together or apart
Alone or with our wives
And we can stop our whoring
And pull the smiles inside
And light it up forever
And never go to sleep
My best unbeaten brother
This isn't all I see

Oh no, I see a darkness
Oh no, I see a darkness
Oh no, I see a darkness
Oh no, I see a darkness
Did you know how much I love you?
Is a hope that somehow you
Can save me from this darkness

 

Johnny Cash I see a darkness

 

 

 

www.paoladigiuseppe.it

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