Regia di Curtis Hanson vedi scheda film
Faust sbarca a Los Angeles da yuppie di nero vestito.Oltre a essere un aggiornamento e una dislocazione diversa del mito di Faust l'affabulatore per me questo film è anche una riflessione magari non sempre centrata per esigenze di spettacolo sul famelico mondo degli yuppies,specie animale bipede comparsa sul globo terracqueo durante gli anni 80(celebrata anche da noi con un paio di squallidi films comici).Qui si respira aria di managing d'assalto,abiti firmati,drink elaborati che servono solo per darsi un tono,lofts pretenziosi con arredo minimalista finto chic usati come sfondo alla maggior parte delle azioni di questo film.Da queste poche parole quello che si arguisce è che è un film di molta immagine e pochi contenuti e per una volta non è male,perchè l'immagine comunica e ricostruisce un atmosfera funzionale al genere filmico a cui questo prodotto appartiene.Infatti la prima parte che si occupa dell'ambiente e della descrizione dei personaggi è la migliore.Poi,probabilmente per esigenze commerciali si sfruttano tutti i clichè possibili elencati nel manuale del thriller e il livello decresce paurosamente fino a un finale buonista che a mio parere è una nota abbstanza stonata.Tra i due protagonisti il divo (dell'epoca)Lowe sfodera tutto l'armamentario del perfetto cattivo non uscendo dalla monodimensionalità(ma probabilmente era quello che gli veniva chiesto dal regista),Spader con la sua faccia da nerd perplesso calato in abiti non adatti a lui è forse quello che funziona meglio...comunque prodotto assolutamente non da disprezzare,onesto film di genere pur se con qualche discontinuità....
insomma
forse è il migliore con la sua aria perplessa
anche lui non è male
un cattivo monodimensionale ma forse non solo per colpa sua
regia compatta pur se con qualche discontinuità nella seconda parte
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