Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Primo lavoro dietro la macchina da presa del famoso regista inglese Ridley Scott, realizzato ai tempi degli studi al Royal College of Art di Londra, tra suggestioni che rievocano Joyce e memorie di infanzia/adolescenza mostra fin da subito le qualità e gli stilemi visivi (ancora in corso di maturazione) di uno dei più grandi registi contemporanei.
Oooh, ma che piacere FilmTv! Cosa abbiamo qui? Niente di meno che il primo cortometraggio realizzato dall'egregio Ridley Scott, che per l'occasione si è avvalso del suo fratellino Tony come assoluto protagonista.
Il cortometraggio in bianco e nero filmato in 16 mm nel 1962, quando Scott ancora studiava fotografia al Royal College of Art di Londra, è la prima opera filmata da quello che sarebbe poi diventato l'esteta per eccellenza della settima arte, regista di alcuni fra i film più influenti della storia del cinema quali Alien e Blade Runner e di altri pesi massimi come I Duellanti, Thelma & Louise e Il Gladiatore. Già da questo cortometraggio si possono notare alcune caratteristiche, seppur ancora in stadio embrionale, che diverranno in seguito i capisaldi del suo stile visivo atmosferico ed elegante, quali la grande cura della fotografia (che affinerà negli anni successivi lavorando come regista pubblicitario), l'attenzione maniacale rivolta ad ogni minimo dettaglio scenografico (Scott lavorerà in seguito come scenografo alla BBC, prima di passare dietro la macchina da presa) e l'utilizzo dell'ambientazione e del paesaggio circostante come un vero e proprio personaggio aggiuntivo piuttosto che un contenitore per la storia da narrare. L'immagine è dunque la cosa più importante, persino più importante del contenuto, ma, nonostante molti suoi detrattori l'abbiano definito con disprezzo un regista "decorativo" i cui film sono sostanzialmente confezioni laccate contenenti il nulla, i suoi lungometraggi in realtà abbondano di contenuti anche se il mezzo espressivo che predilige per comunicarli non è rappresentato dalla narrazione o dai dialoghi, bensì dalla messa in scena. Ecco, questi elementi già si palesano in Boy and Bicycle, la cui trama è quanto di più basilare possa esserci (la "normale" giornata di un ragazzo che decide di marinare la scuola e di andare all'avventura con la sua bicicletta) ma la cui impostazione registica mostra un talento figurativo fuori dal comune e una certa originalità nella scelta di avvalersi di un joyciano flusso di coscienza che ci trasmette in presa diretta i pensieri e gli stati d'animo del giovane (la similitudine è ancora più marcata se si pensa all'Ulisse di James Joyce, l'odissea nella giornata tipo del dublinese Leopold Bloom, di cui Boy and Bicycle ne è una sorta di reinterpretazione). Giusto per fare qualche esempio, il paesaggio industriale e "artificiale" di West Hartlepool e Seaton Carew in cui il corto è girato e la visione di alte ciminiere e torri di raffreddamento anticipano alcune future scene di Alien, Blade Runner e Black Rain. L'immagine del ragazzo in bicicletta inoltre verrà ripresa dal regista in uno dei suoi spot pubblicitari più famosi, "Boy on Bike", girato per la Hovis nel 1973 e votato nel 2006 come lo spot britannico più bello di sempre (ecco il link per vederlo: Boy on Bike). Si può inoltre apprezzare l'attenzione di Scott per il montaggio, il sonoro e per l'accompagnamento musicale, richiesto a John Barry nel 1965 per completare il cortometraggio utilizzando dei fondi del British Film Institute (pare che Ridley Scott volesse usare dei temi già registrati di John Barry, ma quest'ultimo fu impressionato a tal punto dal lavoro del futuro cineasta che fu ben felice di registrare del nuovo materiale appositamente per Boy and Bicycle). Infine una menzione la merita ovviamente il compianto Tony Scott, a cui mi piacerebbe dedicare questa umile recensione e a cui penso ogni volta che rivedo questo cortometraggio (e credo che ciò valga anche per Ridley).
Spero che queste poche righe che ho scritto vi siano piaciute e vi abbiano incuriosito, perciò vi allego il link del cortometraggio disponibile su youtube (l'altra alternativa per vederlo è comprare il dvd de I Duellanti, nei cui contenuti speciali è presente con tanto di sottotitoli in italiano), perchè Ridley Scott è un regista sicuramente famoso e affermato ma che meriterebbe più considerazione da parte di critica e pubblico non solo come abile mestierante ma anche come importante cineasta e autore da tenere sotto stretta osservazione e i cui sforzi registici, al di là dei gusti personali, sono sempre degni di attenzione.
Link per vedere il cortometraggio: Boy and Bicycle
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