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Before We Vanish

Regia di Kiyoshi Kurosawa vedi scheda film

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La recensione su Before We Vanish

di alan smithee
7 stelle

FESTIVAL DI CANNES 2017 - UN CERTAIN REGARD ; CINEMA OLTRECONFINE

Tre alieni scendono sulla Terra per studiare la razza umana e preparare la via ad una invasione con cui gli extraterrestri intendono sostituirci, utilizzando il nostro pianeta come nuovo territorio stanziale.

Per fare questo, scelgono tre fra loro che, assunte sembianze umane, rubata la personalità ed il corpo di tre esseri umani scelti non si sa bene in base a quali criteri, si introducono nella società per analizzarne caratteristiche e peculiarità, punti di forza e debolezza, in modo da essere preparati alla perveììfezione in vista della distruzione ed invasione programmate.

Un brutale episodio di omicidio in famiglia, scambiato per una ordinaria storia di follia casalinga, introduce in modo attinente allo stile di Kurosawa, la predetta preparazione-studio alla ormai vicina occupazione del globo.

E mentre le gesta dei tre alieni (due ragazzi tìin età teen, maschio e femmina, ed una padre di famiglia, che appare asssente e sottomesso quasi come il personaggio clou del Kyle McLachlan uno e trino del terzo Twin Peaks), si incontrano per organizzarsim un detective cerca di comprendere cosa si cela alle strane situazioni anche macabre che si celano dietro le gesta di questo travagante terzetto di strani esseri viventi.

Senza rinunciare all'elemento e alla sana atmosfera da thriller efferato - tematica e stile prediletto dal talentuoso e prolifico autore giapponese Kyoshi Kurosawa, e che colora di rosso sangue le scene di apertura ad alta tensione, il cinesta ci trasporta poi in una dimensione più grottesca, di stampo socio-pedagogico, che abbandona presto, anzi subito, ogni riferimento ad una fantascienza di stampo classico alla Arrival di Villeneuve (per citare uno dei più recenti esempi di invasioni aliene apparse con fragore sul grande schermo, ma anche una lunga dialettica comunicativo-didattica in tema di ricerca di comunicazione e conoscenza reciproca tra mondi), mantenendo invece il plot tipico del thriller con ondagine di sottofondo.

Circostanza che consente a Kurosawa per tracciare bilanci sottili e pure ironici per nulla pedanti sulle problematiche che affliggono la società odierna sempre in corsa, sempre distratta, sempre protesa ad arrivare ad un appagamento che la tenga distante da quelli che sono i valori veri, scontatoi, ma trascurati, a cui invece dovrebbe fare più attenzione.

Per questo il film riesce, con uan certa leggerezza, ad affrontare disincantate e apparentemente leggere e quasi brillanti riflessioni addentro alle incognite che si riversano sul destino della ignara razza umana, incoscente e protesa a tracurare l'eventualità di una minaccia esterna che la riprti ai tempi di guerra ormai dimenticati, alle invasioni nemiche; senza domenticare l'autodistruzione, a cui tende sempre la voracità senza limiti della razza umana, protesa a consumare e distruggere risorse più di quante abbia possibilità di ricrearne o riciclarne, condannandosi a prescindere da una minaccia dallo spazio.

Un melange di effetti distribuiti in modo contenuto e saggio, di violenza da thriller sofisticato, e di unorismo da commedia brillante, che Kurosawa domina con destrezza e con la tattica di un direttore navigato e provetto, affodabile e garanzia di un prodotto medio alto ad ogni appuntamento.

Tra gli attori impegnati nel film, riconosciamo il divo Ryyhei Matsuda, le cui analogie col già menzionato Kyle Mclachlan distratto e stordito sono davvero marcate, senza per questo mai far pensare ad un plagio.

 

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