Trama
Su una lontana montagna colombiana, ciò che a prima vista sembra un edonistico campo estivo nasconde in realtà una missione specifica: qui, dei bambini soldato con pistole e nomi da guerriero devono fare in modo che Doctora, una americana rapita, rimanga in vita. Quando però la battaglia si avvicina e una mucca da latte presa in prestito viene uccisa accidentalmente, per i bambini arriva il momento di entrare in azione.
Approfondimento
MONOS: SOLDATI MA RAGAZZINI
Diretto da Alejandro Landes e sceneggiato dallo stesso con Alexis Dos Santos, Monos racconta le vicende di un gruppo di adolescenti armati che nella foresta colombiana, in quello che sembra un campeggio estivo come tanti altri, hanno preso in custodia Doctora, una donna ostaggio americana, con il compito di assicurarsi che rimanga in vita. La situazione però è destinata a precipitare con l'avvicinarsi dell'esercito e con l'uccisione accidentale di una mucca da latta presa in prestito dai contadini locali.
Con la direzione della fotografia di Jasper Wolf, le scenografie di Daniela Schneider, i costumi di Johanna Buendia e Daniela Schneider, e le musiche di Mica Levi, Monos viene così raccontato dal regista in occasione della partecipazione al Sundance Film Festival 2019 prima e al Festival di Berlino 2019 dopo: "La Colombia è stata oggetto di una guerra civile per sessant'anni, un conflitto che ha visto diverse parti in causa (militari, paramilitari, trafficanti di droga, guerriglieri) e che ha raggiunto un punto critico. La pace lentamente sta tornando ma prima che il processo possa definirsi concluso occorrerà molto tempo. Monos esplora questo momento di transizione ricorrendo agli aspetti del film di genere, in particolare del film di guerra. A ispirare la storia è un fatto specifico accaduto nel 2016: Santos, il presidente della Colombia, ha ricevuto il premio Nobel per la Pace per via della firma dell'accordo tra le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, il principale gruppo di guerriglieri, e il governo. La pace in Colombia però è ancora in sospeso: i combattenti che dalle montagne o dalla giungla brandivano mitragliatrici e fucili sono pronti a raggiungere armati le città principali. Le persone non sanno come accoglierle: a braccia aperte come salvatori o vendicandosi uccidendoli per strada? Nessuno lo sa".
"In Monos - ha proseguito il regista - lo spettatore si ritrova immerso in un ambiente non meglio specificato e privato di qualsiasi riferimento. L'idea era quella di raccontare come di un luogo insolito, sospeso nel tempo e isolato da tutto: un luogo che poteva appartenere al passato come al futuro in cui si muovono ragazzi appartenenti a un'organizzazione sconosciuta. Si capisce subito che sono in missione, che fanno parte di un esercito e che sono addestrati di conseguenza. Non si dimentica però che sono anche ragazzi che ancora giocano, come tutti gli altri loro coetanei del mondo. Del resto, tutti noi abbiamo sognato di poter andarcene in mezzo al nulla con i nostri amici a fare ciò che volevamo, senza regole o guida alcuna. Nel film, l'adolescenza diventa metafora della Colombia stessa: una nazione relativamente giovane che cerca ancora la sua identità. Più che sul tema dei bambini soldato, già esplorato da altri, ho voluto concentrarmi sull'adolescenza, un'età in cui si cerca sempre di capire chi si vuole diventare".
Il cast
A dirigere Monos è Alejandro Landes, regista, sceneggiatore e produttore colombiano-ecuadoriano. Nato nel 1980, Landes ha realizzato il suo primo documentario nel 2007: incentrato sulla campagna elettorale di Evo Morales (il primo indigeno a divenire presidente della Colombia), Cocalero è stato presentato in… Vedi tutto
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Commenti (7) vedi tutti
Bellissime le ambientazioni e la fotografia... ma il film è di una noia colossale.
commento di Aiace68E' una specie di gioco di ruolo portato fino alle estreme conseguenze o si diventa militari super addestrati fin da subito ? "Monos" vive di questo dilemma per gran parte della sua durata, fino a scoprirsi come una rappresentazione metaforica di una delle possibili facce della violenza. La regia non fa sconti, ma pecca di empatia narrativa.
commento di Peppe ComuneUn'opera fuori del comune, visivamente potente, rude nella sostanza e magistralmente diretta. L'intento politico è evidente, ma non dichiarato. Ognuno potrà scorgervi ciò che vuole.
commento di bombo1Un po' crudo,un po' avventuroso....uno young adult dove prevale piu' il paesaggio di sfondo che la storia stessa....
commento di eziounica nel suo genere, visivamente (e acusticamente) incisiva, quest'opera sorprendente è al contempo rozza e brutale ed esteticamente iper-ricercata. di certo non per tutti i palati (coraggiosa la distribuzione), ma superato un inizio un po' criptico, diventa sempre più chiaro l'intento di Landes. molto (troppo?) "arty", ma c'è anche tanta sostanza
commento di giovenostaUn film potente , pazzesco! sia visivamente che sonoricamente, il regista s'immerge con i personaggi compenetrati con una visceralità senza precedenti in una cornice altrettanto prepotente e selvaggia come lo è la foresta colombiana!
commento di AlfierUn thriller iperrealista giocato su emozioni viscerali che parla di una banda di giovanissimi paramilitari e delle loro azioni criminali. Visivamente eccellente, vivido e tesissimo, lo potremmo definire una rappresentazione cruda e violentemente inquietante della guerra civile colombiana.
commento di (spopola) 1726792