Regia di Armando Iannucci vedi scheda film
Frizzante, a tratti esilarante, pieno di ritmo e di dissacrante cattiveria: trattare la morte di Stalin poteva, in questa maniera, essere un pericoloso scivolone per qualsiasi regista e invece il film si dimostra un'ottima pellicola, un azzardo riuscito anche se la storia viene triturata e trasformata in una grande farsa (con lo scivolone di diventare, soprattutto nel finale, fin troppo caricaturale). Grazie anche ad un ottimo cast (plauso speciale ai doppiatori italiani che fanno un lavoro pressochè perfetto) il film, spogliandosi dai pregiudizi di un approccio storico (e senza stravolgere troppo la realtà) è una pirotecnica commedia sul sempiterno tema del "morto un Papa se ne fa un altro", con Stalin che viene "rimpiazzato" da un Politburo del tutti contro tutti, più interessato a riconquistare fette di potere che a compiangere il cosiddetto padre della patria ancora a corpo caldo. Azzeccato, tra tutti, in particolare il personaggio di Krusciov interpretato da Steve Buscemi, pronto a ritagliarsi quello spicchio di potere che poi, poco dopo, diventerà praticamente pieno.
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