Regia di Armando Iannucci vedi scheda film
Il ritmo della narrazione, le gag irresistibili tra i gerarchi, la recitazione convincente di tutti (dai protagonisti all'ultima delle comparse) ci regalano 100' di vero godimento cinematografico.
Sarà che andare al cinema quando in TV inizia Sanremo mette già di buonumore, sarà che la sola presenza scenica di Buscemi mi fa sbellicare, fatto sta che Morto Stalin, se ne fa un altro mi ha divertito parecchio, tanto che i (pochi) spettatori presenti più volte si sono girati per verificare che non stessi soffocando dal troppo ridere. Il film non è perfetto: ci sono alcuni cali nella tensione comica, ad esempio quando entrano in scena i figli di Stalin (soprattutto il figlio maschio, una caricatura stucchevole e piatta) e a volte la black comedy diventa troppo black e poco comedy (le sevizie e gli stupri sui malcapitati di passaggio). Ma nel complesso il ritmo della narrazione, le gag irresistibili tra i gerarchi, la recitazione convincente di tutti (dai protagonisti all'ultima delle comparse) ci regalano 100' di vero godimento cinematografico. In sovrammercato scopriamo anche qualcosa su un periodo poco noto dell'impero sovietico, il che non guasta; romanzato e reso in burla, certo, ma intanto ci sono gli elementi di fondo per inquadrare le atmosfere: se poi lo spettatore ne sarà incuriosito, potrà approfondire su un libro di storia.
Darei 7½: quanto fa in "stellette"?
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