Trama
1953. Joseph Stalin è oramai inerme, non terrorizza nessuno e soprattutto non è più in vita: il dittatore è morto. Ma chi prenderà il suo posto? Diversi sono i contendenti ma chi sarà in grado di essere il suo degno successore?
Approfondimento
MORTO STALIN, SE NE FA UN ALTRO: DA UNA GRAPHIC NOVEL DI SUCCESSO
Diretto da Armando Iannucci e scritto dallo stesso con David Schneider, Ian Martin e Peter Fellows, a partire da una sceneggiatura originale di Fabien Nury, Morto Stalin, se ne fa un altro racconta di quando Joseph Stalin, l'uomo che aveva governato l'Unione Sovietica per 33 anni, ebbe un ictus il 2 marzo del 1953, e cominciò una lotta spietata per la successione tra i suoi sottoposti, ognuno dei quali cercò di scavalcare i rivali con abili manovre e assicurarsi di eliminarli prima della morte del leader supremo e della nomina del suo successore. Nei due giorni di zuffa per il potere, quegli uomini adulti furono accecati dalla follia, dal vigliacco egoismo e dalla bassa disumanità.
Con la direzione della fotografia di Zac Nicholson, le scenografie di Cristina Casali, i costumi di Suzie Harman e le musiche di Christopher Willis, Morto Stalin, se ne fa un altro è una commedia nera che fa satira sul potere e sul totalitarismo. Raccontando di eventi incredibili ma veri, Morto Stalin, se ne fa un altro fa riferimento alla graphic novel La morte di Stalin (e al suo seguito, Volume 2 - Il funerale) di Fabien Nury e Thierry Robin, pubblicata in Italia da Mondadori. Consapevole che per trarre un film dal fumetto bisognava trovare un delicato equilibrio tra la comicità dell'assurdo che fa parte del mondo del dittatore e l'indicibile brutalità su cui si basava il suo regime totalitario, il regista Armando Iannucci spiega: "Il mio intento era quello di girare una tragi-commedia, nel senso che la commedia e la tragedia sono presenti durante tutto il film, spesso contemporaneamente nella stessa scena, perché la situazione era davvero quella. Abbiamo fatto delle ricerche sulla Mosca degli anni '40 e '50 ed era un periodo orribile: chiunque conosceva qualcuno che era stato spedito in un gulag o a cui avevano sparato. L'intento era rendere il film divertente, ma allo stesso tempo snervare lo spettatore. Sapevo che dovevamo essere estremamente rispettosi del fatto che milioni di persone sono state uccise o sono scomparse, e non è qualcosa che si può ignorare o spiegare con una battuta. Bisogna prenderne atto consciamente in ogni fase del film".
Il cast
A dirigere Morto Stalin, se ne fa un altro è Armando Iannucci, regista, produttore e sceneggiatore scozzese di origini italiane. Nato nel 1963, Iannucci è lo scrittore-regista della pungente serie The Thick of It, del film nominato agli Oscar In the Loop (che sviscera i meccanismi dietro alla politica britannica,)… Vedi tutto
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- Premio FIPRESCI al Torino Film Festival 2017
Commenti (14) vedi tutti
Non l'ho trovato proprio spassoso ma solo blandamente divertente. Sarà perché non so cogliere il sottile umorismo inglese o forse perché le vicende di cui parla erano troppo atroci per riuscire a riderci.
commento di Artemisia1593Ottimo film. Originale,divertente, Attori superlativi. L’applicazione marxiana che la storia si ripete: la prima vota in tragedia e la seconda in farsa. Da non perdere. Duo ore divertenti che volano ,riflettendo...
commento di DecimoFilm solo parzialmente riuscito, cerca di rendere il clima schizofrenico dell'epoca, ma avendo a che fare con un vero dramma dell'umanità, riesce al più a far abbozzare un sorriso per la prestazione maiuscola degli interpreti.
commento di cammerciIl ritmo della narrazione, le gag irresistibili tra i gerarchi, la recitazione convincente di tutti (dai protagonisti all'ultima delle comparse) ci regalano 100' di vero godimento cinematografico.
leggi la recensione completa di andenkoGià il Titolo Italiano non mi aveva convinto,figuriamoci anche la visione direi "Grottesca" e non voglio approfondirla.voto.1.
commento di chribio1La storia può ripetersi, al cinema, sotto forma di farsa, come questa in cui un gruppo di individui cinici, meschini, malvagi, penosamente inadeguati compete subdolamente per succedere al grande capo/tiranno; e il ridicolo aleggia su tutti. Sarcastico, macabro, un po' pesante, ben interpretato ma non del tutto convincente. Voto 5 e 1/2-6.
leggi la recensione completa di genoanoUn'eccellente commedia nera satirico-storica ambientata nell'URSS post-morte di Stalin. Le lotte intestine per il potere all'interno del PCUS vi porteranno in un'epopea indimenticabile.
commento di CineNihilistSorprendentemente bello, godibile e appassionante.
leggi la recensione completa di tobanisNoioso, dopo i primi 20 minuti il tutto diventa prevedibile e scontato.
commento di sfrisoloio invece ho visto qualcosa che si potrebbe definire una m...a (ma è la seconda, che vi viene in mente)
commento di kahlzerUna divertente commedia nera, che fa ridere ma che mostra anche quanto fosse agghiacciante l'URSS
leggi la recensione completa di mgcgioSteve Buscemi aka Nikita Krusciov prova a gestire il presidium del comitato centrale come fosse una riunione dei Sopranos mentre Toni aka Stalin è in rianimazione. Ogni meschinità è sublimata dalla razionalità mafiosa. Azzeccatissimo, irresistibile!
commento di carloz5Terribilmente verboso.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiMorto uno Stalin, se ne fa un altro!
leggi la recensione completa di champagne1