Regia di Manoel de Oliveira vedi scheda film
Primo film di Manoel De Oliveira, il regista con la carriera filmica più lunga in assoluto, questo "Douro" é un cortometraggio documentario di circa 18 minuti dove ci vengono mostrate soprattutto le attività lavorative dei pescatori che gravitano con le loro imbarcazioni intorno al fiume del titolo, ma anche diversi scorci della città di Oporto alla fine degli anni Venti. É un breve film che risente probabilmente soprattutto della lezione del Vigo di "A proposito di Nizza", un corto muto accompagnato da musiche suggestive e caratterizzato da un montaggio frenetico tipico di certi documentari girati in quel periodo come "L'uomo dalla macchina da presa" di Dziga Vertov. Si vede già che dietro la macchina da presa c'è un autore dalla padronanza del taglio delle inquadrature alla velocità del montaggio, con un De Oliveira solamente ventitreenne che sperimenta in più direzioni giovandosi dei risultati teorici e pratici delle avanguardie dell'epoca. A quanto pare, alla prima proiezione a Lisbona il film fu fischiato dal pubblico per aver messo in evidenza dettagli realistici sulla povertà della popolazione e le misere condizioni di vita dei pescatori, anche se ci furono prestigiosi intellettuali come Emile Vuillermoz e soprattutto Luigi Pirandello (!) che lo apprezzarono notevolmente. Oliveira é un autore che ha avuto un percorso irregolare ma estremamente personale, di cui ho visto purtroppo pochi film, ma che con questo breve documentario di esordio dimostra già di saper girare in maniera creativa e di avere un occhio sensibilissimo ai valori figurativi dell'immagine e al ritmo delle sequenze. Non è diventato un classico al pari dei film citati in precedenza ma resta un'opera da gustare nella sua elaborazione formale comunque moderna, un cortometraggio che annuncia la nascita di un maestro del cinema europeo.
Voto 7/10
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