Regia di Blandine Lenoir vedi scheda film
Il film viene presentatato come la storia di Aurore, madre quasi-nonna che alla soglia dei cinquant'anni non si arrende alla "fine" della sua vita. È un tipico caso di pubblicità ingannevole.
Per una curiosa coincidenza sono andato a vedere 50 primavere proprio mentre nella sala accanto proiettavano Cinquanta sfumature: si vede che preferisco i numeri scritti in cifre...
Il film viene presentatato come la storia di Aurore, madre quasi-nonna che alla soglia dei cinquant'anni non si arrende alla "fine" della sua vita. È un tipico caso di pubblicità ingannevole. Da un lato trovo anacronistico l'assunto di base: davvero le persone si sentono "finite" alla mezza età? Forse poteva valere per la generazione dei miei nonni, ma oggi? Personalmente mi sento piuttosto "vivo" in questa fase della vita (forse perché la vivo da "maschio", altro tema del film). Dall'altro lato, la premessa lascerebbe immaginare un film di solitudini e melanconie, invece è esattamente il contrario! Aurore è tutto fuorché sola; ha un intenso rapporto con le figlie, con l'amica bionda esuberante, con le colleghe, con le vecchie pittoresche della pseudo-casa di riposo, perfino con gli amanti occasionali e con l'ex marito squinternato. Grazie alla sua gioiosa determinazione si respira ben poca solitudine e parecchio umorismo, magari con gag a volte prevedibili ma sempre ben rappresentate: il film è spassoso, più commedia brillante che sentimentale.
La "morale" viene affidata a una curiosa lezione di storia dell'arte, in cui si confrontano le "età dell'uomo" con "le età della donna" raffigurate in un dipinto allegorico. Uomini e donne, maschi e femmine. Neppure il test di Bechdel aiuta a decifrare il film, che lo supera in pieno solo in apparenza. È un film corale in cui le donne sono protagoniste assolute, eppure basta scavare poco sotto la superficie per cogliere un assioma ricorrente: la vita di una donna può essere veramente "piena e completa" solo se c'è un uomo al suo fianco. È davvero questa l'unica cosa che conta? Alle donne l'ardua sentenza.
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