Regia di Agnieszka Smoczynska vedi scheda film
71 CANNES FESTIVAL 2018 - SEMAINE DE LA CRITIQUE
Cosa spinge una giovane donna e madre non solo a respingere il proprio ruolo familiare definito, ma addirittura a rinnegarlo?
Un trauma certamente, la cui natura ci verrà chiarita ed esplicitata durante la vicenda.
Che ci presenta un incipit dirompente, difficile da scordare: una donna vestita elegante e in tacchi alti, tutta sporca spunta dai binari del metrò e, sguardo nel vuoto, cammina tra i passeggeri che attendono la prossima corsa.
Poi si ferma, si tira su la gonna, si avvicina e orina senza problemi tra la folla sconcertata, che si allontana.
Recuperata dalle forze dell'ordine, risulterà essere una moglie e madre di famiglia scomparsa da due anni, che non ricorda più nulla dei suoi affetti, e dei segreti che nasconde la sua intimità familiare.
Belle atmosfere, aria di segreti mai voluto sviscerare fanno di Fughe, opera seconda della regista polacca Agneszka Smoczynska, un film morboso e a tratti inquietante, grazie anche alla valida interpretazione smarrita e tutta inquietudini altamente comprensibili, che emergono nella prova ispirata della valida protagonista Gabriela Muskala.
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