Regia di Manoel de Oliveira vedi scheda film
Fra le tante imprese ammirevoli di Manoel De Oliveira, sinonimo di Cinema (è nato insieme a esso, ha cominciato a girare nella sua prima fase - quella del muto, e si è poi sbizzarrito in ogni genere di opera sul grande schermo fino al ventunesimo secolo inoltrato); fra le innumerevoli opere magistrali e ambiziose del Maestro portoghese, questo Le soulier de satin ha senz'altro un ruolo di primo piano. E non soltanto per la smisurata lunghezza, quasi sette ore; ma anche per la complessità dell'intreccio, per la moltitudine dei personaggi e delle situazioni trattate, nonchè per le differenti ambientazioni richiamate nel corso della pellicola: Spagna, Portogallo, Italia, Sudamerica, Centramerica, Africa. Cerebrale e pittorico, questo è il cinema di De Oliveira: la prima caratteristica è già stata anticipata dal nugolo di elementi trattati e di implicazioni relative (politica, storia, geografia, sociologia, letteratura), appena sfiorato nella precedente frase; per quanto riguarda invece il 'cinema di pittura', Le soulier de Satin non costituisce affatto novità per chiunque abbia seguito De Oliveira fino a questo punto della sua carriera, ormai ottuagenario, ma ancora pieno di idee e di volontà di realizzarle. E' uno scritto di Paul Claudel, francese (tutto il film è recitato in tale lingua), a dare vita alla sceneggiatura scritta dal regista in coppia con Jacques Parsi; fra gli interpreti spicca senza dubbio il nome di Luis Miguel Cintra, ma anche quelli delle attrici transalpine Anne Consigny, Patricia Barzyk e Marie-Christine Barrault. Musiche pressochè azzerate, come da tradizione per De Oliveira; montaggio secco, pochissimi movimenti di macchina, scenografie iperteatrali (con tanto di onde finte e fintissimi pesci che saltano meccanicamente, a rappresentare un fondale marino), costumi curatissimi. Difficile arrivare in fondo senza sbadigliare; impossibile contenere nella propria mente un progetto titanico di questo stampo, a meno che non ci si chiami Manoel De Oliveira. 6/10.
L'amore impossibile fra Rodrigo e Prohueze, che è destinata sposa a un altro, si consuma mentre la Spagna assoggetta colonialmente il Sudamerica e politicamente il Portogallo.
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