Regia di Andrew Niccol vedi scheda film
Se non vediamo, non possiamo controllare.
In un futuro dai colori freddi in cui ogni cosa ed essere vivente hanno una impronta digitale che ne permette la identificazione e collocazione temporo-spaziale istantanea, una ragazza misteriosa riesce a restare anonima, mentre sempre più indizi la collegano a una oscura scia di delitti senza colpevole...
"L'anonimato è il maggior crimine della nostra epoca."
Andrew Niccol prosegue la sua ricerca di quel sottile confine che divide la realtà dalla non-realtà. Nel suo ultimo lavoro targato Netflix lo individua in una società profondamente condizionata dalla tecnologia, sfruttata per ottenere il controllo totale, compresi i ricordi e la memoria. Ma cosa succede se qualcuno riesce a raggiungere nello spazio cibernetico dell'Etere quei ricordi o addiruttura le percezioni degli altri, cancellando o modficando il vissuto e il tempo passato? cosa succede se ci si sottrae alla logica della trasparenza ad ogni costo?
Il Regista Neozelandese, anche nelle sue produzioni meno riuscite, si è sempre dimostrato un Autore visionario, capace di proporre trame intriganti e fascinose, sempre al limite tra realtà e fantascienza, andando a raccontare con acume storie che facciano riflettere sui tic e le idiosincrasie del mondo contemporaneo, talvolta anticipandone le tendenze.
Dal loro canto Clive Owen, con la sua recitazione dimessa, e Amanda Setìyfried, con una insosspettabile sensualità, sanno ben interpretare i protagonisti di una vicenda contorta e tenebrosa, accompagnati da una fotografia adeguatamente sottoesposta e da effetti effetti speciali non originalissimi ma sempre efficaci.
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