Regia di Roman Polanski vedi scheda film
IL LIBRO E I FANTASMI DI LEI
Lei è Delphnine, scrittrice di successo con il suo ultimo libro, con protagonista la storia dolorosa della madre, best seller pronto per essere firmato per una dedica ai tanti lettori in coda.
In questa coda ecco che si affaccia Elle, donna seducente e misteriosa che subito cattura l’attenzione della scrittrice, riuscendo a poco a poco sempre di più a insinuarsi negli angoli più bui della sua psiche.
Nel momento in cui le chiede a quale nome deve dedicare il libro, la risposta imprevista è “A Lei”, “Lei chi?”
Appunto, chi è la vera Lei? È la domanda che aleggia fin dall’inizio in questo thriller psicologico, in cui la violenza si installa in maniera sottile, inevitabile, ambigua, come in tanti altri film di Polànski.
Gli ingredienti di un noir tutto interiorizzato ci sono: il rapporto sempre più familiare e intimo fra carnefice e vittima, i rischi di cadere in un precipizio, la casa in campagna che può diventare una trappola, l’oscurità sotterranea di una cantina, il temporale e la musica che avvolge e ci entra dentro inquietante come lo squillo improvviso del cellulare nel cuore della notte o dell’alba.
Le lei in questo film tutto giocato al femminile sono tante, fino a confondersi una con l’altra. La madre, la scrittrice, la donna che nella vita dice di fare la ghostwiter, quasi a suggerire subito il dramma fantasmatico che arriva a occupare l’io della scrittrice, al punto da riuscire poi a farle superare lo sgomento e il vuoto nel blocco della pagina bianca. E la Lei delle lettere anonime in cui Delphine viene accusata di essere stata cinica e spregiudicata nell’aver trattato il tema della sofferenza familiare come un marchio editoriale.
Lettere anonime in cui non si fa fatica a pensare che siano state scritte da una donna, una donna che conosce bene la scrittrice.
Roman Polànski torna alle verità profonde che sanno raccontare i libri con le loro storie reali ed immaginarie le quali si intrecciano in maniera così sovrapposta da non riuscire a capire davvero dove inizi il reale e dove la finzione.
I fantasmi di un libro sono sempre sia reali che immaginari, espressioni dei fantasmi che abitano la nostra mente.
(Antonio Miredi)
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