Regia di Robert Benton vedi scheda film
Nel 1863, durante la guerra di secessione, un giovane di buona famiglia sfugge all’arruolamento e si aggrega a un gruppo di coetanei sbandati che vanno a ovest in cerca di fortuna. Western minimalista, in cui alcuni ragazzi sprovveduti ripercorrono maldestramente il cammino dei padri verso la frontiera: entrano in contatto con antagonisti ben più scafati di loro, alcuni fanno una brutta fine, però due riescono a sopravvivere in qualche modo. Demistificatorio, ma in modo non programmatico: tutto sembra accadere per caso, con i due protagonisti che non si decidono se essere amici o rivali e con la meta favoleggiata (Virginia City, in Nevada, e le sue miniere d’argento) che resta sul vago. Fa pensare a un Peckinpah ammorbidito (tranne per un’inquadratura di sorprendente crudezza, con un bambino a cui viene fatto saltare il cervello), o addirittura agli spaghetti western per il ruolo preminente dato al denaro (peraltro sempre somme minuscole, da poveracci, non certo tesori sepolti). Verso la fine tende decisamente al grottesco: lo scontro con la banda di fuorilegge nel bosco è al di fuori di ogni logica realistica.
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