Regia di Craig Gillespie vedi scheda film
Film particolare, molto tipicamente americano, così come molto americana è la vicenda che ripercorre, dell'omonima e famosa pattinatrice ai vertici mondiali negli anni novanta.
Tonya esce da un ambiente socialmente infimo: madre quasi squilibrata; marito violento anche se non a suo modo affettuoso, scarsissima istruzione. Il pattinaggio è la sua vita (è stata la prima donna a fare un triplo axel). Poi però un amico del marito, mezzo squilibrato, ingaggia due deficienti per danneggiare la sua principale avversaria. Una storia che sembra demenziale.
E alla fine viene condannata anche lei, a non dover più pattinare (E pensare che il pattinaggio era l'unica attività che un po' la sollevava dal suo infimo ambiente).
Anche il finale (quasi tutto nei titoli di coda) è molto americano: lei si dà alla boxe, si risposa ed ha una figlia; il marito si risposa due volte. Insomma, ognuno ha un'altra possibilità di rifarsi la vita. E anche questo è molto americano.
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