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Tonya

Regia di Craig Gillespie vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Tonya

di luca826
7 stelle

Il fascino delle dark sides in un viaggio nella provincia USA e nel mondo del pattinaggio artistico su ghiaccio. 7 PROBLEMATICO

Tonya Harding: - Sono stata la prima americana a fare un triplo Axel in gara. Quindi andate tutti a fare in culo!

 

Me lo ricordo come fosse ieri quel programma libero donne a Lillehammer 94: il caso Kerrigan/Harding, il ritorno di Katarina Witt, i lacci e le lacrime di Tonya, il pianto di Oksana per l'oro... Magie del pattinaggio e in questo finto documentario, ennesima esplorazione dei lati bui americani e non solo. Infatti in Tonya, l'incubo famigliare è all'origine dei sensi di colpa permettendo alla violenza di continuare ad avanzare assecondata da un'ignoranza e una stupidità dove il caso centra ben poco sfociando in un ineluttabile destino. Il destino della provincia arretrata USA e del suo degrado, vera sorgente di malessere esistenziale, dove l'american dream e la scalata sociale sono ormai una chimera e quello che rimane è l'oblio nell' alcol e nei vizi. A tal proposito la contrapposizione sportiva Kerrigan/Harding è il motore del film, basandosi su dei cliché ben noti e prestabiliti nel pattinaggio di figura, dove dei giudiici danno e tolgono medaglie e non si combatte il cronometro e a suon di goal, l'oggettivo diventa così soggettivo. L'omologazione e la normalizzazione regnano, limitando l'estro e l'audacia. Ma per chi segue questo meraviglioso sport ogni tanto delle implosioni fanno crollare il 'palazzo' (ben presto ricostruito...), dando l'impressione e la forza di poter lottare ad armi pari contro il sistema. E' sport ma sopratutto è vita. Da notare che il famigerato triplo Axel femminile è tuttora (2018) un tabù e a differenza dei maschi in continua crescita tecnica (quadrupli a go go, ma Axel ancora solo triplo...), non è necessario per vincere l'oro olimpico (Mao Asada, Midori Ito docet), diventando una maledizione, una sfida più personale che strategica e funzionale al successo. Una meravigliosa sfida in una disciplina sempre in bilico fra atletismo e grazia e quindi soggettivamente problematica, come problematica è la figura di Tonya Harding, capace di offuscare la vera grande vittima: Nancy Kerrigan. Ma si sa: il fascino delle dark sides... E lo sa anche Gillespie...

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