Regia di Craig Gillespie vedi scheda film
Può un film riuscire nell’intento di essere sia comico, drammatico, irriverente, sarcastico, iconico, credibile e autentico al tempo stesso?
I, TONYA
di
Craig Gillespie
Può un film riuscire nell’intento di essere sia comico, drammatico, irriverente, credibile, sarcastico, iconico e autentico al tempo stesso?
Beh, la risposta nel caso di I, Tonya, è di sicuro si. Una dark comic tale, un bellissimo film incentrato sulla controversa vita e carriera della pattinatrice su ghiaccio Tonya Harding, (ottimamente interpretata dalla bella biondona Margot Robbie) che nel 1994 fu protagonista di uno dei più grossi scandali sportivi degli Stati Uniti d'America.
La pellicola è vivace, ricca di colpi di scena, comica, divertente e saggia. Due ore veramente ben spese, tanto che al festival di Roma è scrosciato un appaluso lunghissimo all’anteprima stampa, cosa non successa fino a questa mattina, ad eccezione di Detroit.
Ottimamente scritto da Steven Rogers e basato sugli eventi reali e incredibili della vita abusata di questa ragazza, con una madre indimenticabile, sia per la freddezza e acidità espressiva che per la perfetta interpretazione che vede un’irriconoscibile e bravissima Allison Janney nei panni diLaVona Golden Harding. Già e solo lei vale tutto il film.
Prima pattinatrice della storia americana, che riesce a compiere perfettamente il triplo axel in gara, il suo temperamento mascolino, le sue movenze da camionista, non piacciono però ai giudici (forse corrotti?) che non la premiano mai abbastanza, pur essendo tecnicamente la più valida del suo momento storico.
Purtroppo la sua eredità rimane legata, forse ingiustamente, per lo più a uno scandalo che non sveleremo per non spoilerare, anziché alla effettiva bravura del suo essere atleta.
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