Regia di Adriano Cutraro, Federico Greco, Mirko Melchiorre vedi scheda film
Piigs è l'acronimo disturbante e crudele che è stato affibbiato a Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna, paesi rei di aver oltrepassato la soglia del 3% nel rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo. Il documentario di Cutraro, Greco e Melchiorre va a caccia dei dogmi che quel Moloch tetragono che è l'Unione Europea ha imposto ai paesi "maiali", condannandoli tanto all'austerity quanto alla cessione della propria sovranità nazionale a paesi economicamente forti che prosperano, se non solo, quanto meno anche sugli interessi per il saldo del debito. Le ricadute sono paradossali e nel film viene mostrato il caso de Il pungiglione, una cooperativa che da anni si occupa di disabilità e che l'UE, tra capziosità amministrative e cavilli burocratici, ha messo sul lastrico. Così, oggi Il Pungiglione è schiacciata tra le pastoie del governo centrale europeo e l'affossamento dello stato sociale: una vera e propria sineddoche della relazione tra macro e microeconomia. Come se non bastasse, a corredo dell'implacabile crudeltà con cui le misure di austerità sono andate ad abbattere i servizi per i cittadini, ci sono le tante testimonianze di esperti di primissimo livello, da Noam Chomsky e Yanis Varoufakis, passando per Stephanie Kelton, Erri De Luca e Warren Mosler, tutti a urlare che il re è nudo, additando il dopo Maastricht come un insipiente pasticcio.
Collocato tra la vocazione egalitaria del cinema di Ken Loach e il documentarismo à la Inside job, Piigs è un film necessario, oltre che ben costruito, con una sua specifica dignità cinematografica, fatta di montaggio serrato, trovate grafiche originali e la voce off di Claudio Santamaria a raccordare i passaggi più difficili, togliendone le pieghe.
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