Regia di Fabrizio Favilli vedi scheda film
Villa Triste è il nome popolare dei luoghi dove i nazifascisti rinchiudevano e torturavano i prigionieri. Le scene, girate tutte a Firenze, narrano le atrocità che una banda di criminali, soprannominati gli “Angeli della morte”, comandati dal fascista Mario Carità, perpetrarono ai danni dei civili e della resistenza appartenente al GAP di cui Bruno Fanciullacci fu uno dei capi.
La storia ripercorre le azioni di guerriglia da parte dei partigiani contro le postazioni tedesche, l'uccisione del filosofo fascista Giovanni Gentile per mano appunto di Fanciullacci e infine la scoperta del covo di Mario Carità da parte del comandante Bestia della Brigata della Consuma, il quale, dopo aver eliminato uno dei più sanguinari esponenti fascisti pronunciò queste parole: "Ci sarà sempre qualcuno che cercherà di tenerlo in vita sotto un altro nome , o sotto un altro simbolo, ma basta ricordarsi che sempre fascismo sarà".
Il regista Fabrizio Favilli racconta in maniera cruda e cruenta ciò che avvenne in quegli anni bui e ricordare tutti coloro che si ribellarono sacrificando la vita per la liberazione dell’Italia dal regime nazifascista.
Il film merita un encomio per il tentativo di tramandare alle giovani generazioni il ricordo dei fatti atroci di quel periodo travagliato della storia italiana a monito perenne.
Carenti, invece, la scenografia, la recitazione e il linguaggio musicale.
Fallito il tentativo con la pellicola in b/n, di creare quell’atmosfera capace di coinvolgere lo spettatore.
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