Regia di Claire Denis vedi scheda film
Interessante lavoro di Claire Denis, In bilico tra dramma e commedia sentimentale.
Nella Parigi odierna, colorita e ricca di suoni, che fa da magnifico sfondo, alle vicende tragicomiche della splendida protagonista, si muove con elegante leggiadria, la nostra Isabelle, pittrice cinquantenne di successo e in gran forma, la mitica Juliette Binoche, divorziata e con figlia di dieci anni, alla disperata e affannosa ricerca del grande amore, in una rutilante girandola di incontri, alcuni anche abbastanza “hot”. Si comincia con un banchiere attempato ed arrogante, dal carattere anaffettivo, rigorosamente sposato, poi un giovane attore in balia della noia esistenziale, per seguire perfino l’austero ex marito e ancora un ballerino proletario che snobba le sue frequentazioni, proseguendo con l’artista giovane e fascinoso, conosciuto per puro caso. Una caleidoscopica galleria di personaggi, che le ruotano intorno, ai quali si concede con entusiasmo, ma che non lasciano il segno, le storie partono, a volte anche bene, ma poi tutte per qualche arcano motivo falliscono. Alla fine affiderà i suoi progetti sentimentali, a un improbabile, ma ammaliante chiaroveggente, Gérard Depardieu, in un finale tanto aperto, da suggerire alla regia di inserirci i titoli di coda. Ispirato a “Frammenti di un discorso amoroso” di Roland Barthes, un interessantissimo saggio sul tema dell’amore, Claire Denis, ha deciso di farne una trasposizione cinematografica, con protagonista Juliette Binoche. Pellicola ambiziosa e ricca di intriganti sfumature, sostanzialmente concentrata sul personaggio principale, in una ricognizione dei sentimenti e degli affanni di una donna in crisi perenne, in fremente e vana attesa del grande amore. Semplice solo ad una lettura superficiale , ”L’amore secondo Isabelle “è invece un’opera complessa, strutturata e molto sofisticata, a tratti anche eccessivamente verbosa e di maniera. Juliette Binoche, regala una superlativa interpretazione, in cui mette in gioco la propria intensa sensualità, la sua bellezza ancora conturbante e profondamente espressiva. La regia lavora sia sul corpo della straordinaria attrice, nella sua mimica e gestualità, che sugli spazi. In alcune sequenze iniziali, quando Isabelle fa visita a Vincent, nel salone, inquadrato in toto, i due si muovono quasi inseguendosi, ma sempre a distanza, in quello che è un coreografico “balletto” seduttivo. La Denis in questo suo film, sempre in bilico tra dramma e commedia sentimentale, si concentra perlopiù sugli effetti dei discorsi, sulle emozioni che suscitano. Isabelle ha un costante e irresistibile necessità di esprimersi, di comunicare, la sua arte pittorica è la valvola di sfogo creativo, alla sua tempesta emotiva, le mani, che la Denis inquadra rapidamente, cercano nervosamente un contatto, che le viene negato. Film molto “francese” nell’accezione più nobile del termine, cioè fatto di sguardi, di parole, di espressioni, in sostanza non succede niente, ma succede di tutto.L'amore secondo Isabelle e non solo, è un gran bel "casino".
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