Regia di Boris Sagal vedi scheda film
Seconda versione cinematografica, realizzata con molte licenze dal Boris Sagal proveniente dalla tv, del best seller Io sono leggenda di Richard Matheson (dopo il visionario L'ultimo uomo della Terra, diretto nel 1964 da Ubaldo Ragona con la collaborazione di Sidney Salkow e prima del terzo adattamento di Francis Lawrence del 2007), dove si narra del quasi totale sterminio dell'umanità dopo una devastante guerra batteriologica: i pochi superstiti sono stati trasformati in mostruose creature intolleranti alla luce del sole, che vagano nella notte distruggendo ogni residuo scampolo di civiltà. Un biologo (Charlton Heston) scopre, però, un vaccino contro il virus, lo sperimenta su se stesso e prova a diffonderlo tra i sopravvissuti. Le suggestive sequenze iniziali del film (con Charlton Heston che vaga nelle strade deserte della metropoli, entra nei negozi saccheggiati e poi si chiude in un cinema dove proiettano Woodstock) posseggono un'eloquenza visionaria di smagliante forza drammaturgica che non trova riscontro nel resto del film, quando le dinamiche narrative del plot virano essenzialmente nella riproposta canonica e spettacolare degli stilemi classici del thriller d'azione (seppur venato di elementi horror e della fantascienza di matrice più apocalittica), a cui il contributo puntuale degli interpreti (tra cui spiccano le performance di Anthony Zerbe e Rosalind Cash, oltre, naturalmente, alla prova legnosa ma efficace di Charlton Heston), la splendida fotografia di Russell Metty e il montaggio serrato di William H. Ziegler forniscono un incisivo contrappunto espressivo.
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