Regia di Woody Allen vedi scheda film
Eccellente fotografia, ottime interpretazioni, ma una trama scontatissima e senza guizzi : questa ruota delle meraviglie gira parecchio a vuoto. Voto 5.
Cupo dramma sullo squallore dell'esistenza e l'illusorietà della felicità, apparentemente a un passo ma in realtà irraggiungibile. Woody Allen la vacuità dell'esistenza sembra pero' percepirla sin troppo, e si sa che, se scruti troppo a lungo nel vuoto, il vuoto finisce per entrare nella tua sceneggiatura; infatti nella trama e nei dialoghi del film non si trova niente di interessante, niente di originale, niente che non sia scontato, cosicchè lo spettatore a sua volta percepisce molto presto, più che l'idea del vuoto esistenziale, l'idea del vuoto del film. Lo sviluppo della narrazione è troppo prevedibile, e si rimane stupiti dal fatto che non intervenga mai una variazione, un evento inatteso, una sorpresa che faccia deviare dai binari della banalità la vicenda, come avviene spesso in film in cui, come in questo, lo svolgimento degli eventi è "telefonato" sin dai primi minuti di pellicola; la filosofia da bignamino sul destino e la sua ineluttabilità non convince affatto come giustificazione di un simile tipo di racconto: ci si dà un tono tirando fuori persino il greco, ma qui l'"ananche" c'entra molto poco, c'entra molto di più un'imbarazzante mancanza di idee. Non tutto, però, è da buttare; il cast è azzeccatissimo, e prova a dare forza a una storia che non ne ha affatto: ottime le prove di Belushi, Winslet, Temple. Impeccabile la ricostruzione d'epoca. Storaro, straordinario artista del colore e della luce, nobilita il film con una fotografia memorabile; l'immagine del viso di Juno Temple "alla luce della pioggia" è di una bellezza che non si può dimenticare, ed è l'unica vera meraviglia che ci riserva questa statica ruota di Woody.
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