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Solo - A Star Wars Story

Regia di Ron Howard vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Solo - A Star Wars Story

di obyone
6 stelle

Le premesse non erano confortanti e lo si era intuito da quanto apparso in rete nei mesi precedenti l'uscita con news e rumors sullo spin-off numero due dell'universo Star Wars a succedersi continuamente. È stato impossibile non leggere qualche mozzicone di notizia sull'andamento estremamente difficile della produzione di "Solo: a Star Wars Story". Soprattutto ha fatto scalpore il licenziamento dei due registi Phil Lord e Chris Miller, ed anche le indiscrezioni trapelate sulla presunta mancanza di talento del giovane protagonista non hanno mancato di suscitare scalpore. Infine il comunicato stampa della LucasFilm, relativo all'assunzione di Ron Howard, regista a mio avviso discontinuo, ha fatto tremare i polsi ai fan più esigenti (me compreso).

Quindi cosa ci si poteva aspettare visti i numerosi problemi riscontrati e l'emorragia di notizie che lamentava presunte difficoltà lavorative e relazionali? Un autentico flop? Un film comunque interessante per i fan sfegatati della saga?

I numeri attuali parlano di flop in termini di incassi e le critiche sono piovute copiose sulla qualità del lavoro. Ma se non guardiamo all'aspetto economico il film di Howard si fa apprezzare dagli amanti della vecchia trilogia poiché spiega le origini malavitose di Han Solo e l'inizio del sodalizio col fedele Chewbacca su cui spesso fumetti e libri e lo stesso Lucas hanno parlato per anni. Da questo punto di vista il film ha il pregio di scrivere nero su bianco chi è Han, da dove arriva, come si è procurato il Falcon, com'è riuscito a fare la "rotta di Kessel in 12 parsec. Tutte questioni abbozzate nei film ufficiali che gli amanti della saga cinematografica hanno sentito fino alla noia.

Poiché il film dovrebbe essere uno "One shot" autoconclusivo mi ha lasciato, invece, perplesso il finale presenziato da Maul che richiama a se la propria pupilla. Serve veramente a qualcosa questa sequenza? No, a meno che i furbetti della Disney vogliano produrre un sequel (ma allora addio alla tanto sbandierata idea di Spin-off/One shot) o vogliano sviluppare una valanga di prodotti secondari (fumetti, libri, videogiochi, serie tv) che diano un senso ed uno sviluppo alla presenza dell'ex sith. Francamente credo che al consumatore dei film interessi poco tutto ciò, per cui trovo inutile la presenza di questo personaggio che ha avuto un ruolo secondario nella saga e la cui presenza nell'E.U. è stata sviluppata in maniera approfondita dai soli fumetti e serie Tv.

 

scena

Solo - A Star Wars Story (2018): scena

Alden Ehrenreich

Solo - A Star Wars Story (2018): Alden Ehrenreich

Donald Glover

Solo - A Star Wars Story (2018): Donald Glover

 

Quanto ai meriti tecnici "Solo" ricorda un vecchio western per la presenza degli elementi classici del genere: l'assalto al convoglio di coassio ricorda l'attacco alla diligenza. I predoni guidati da Enfys Nest visivamente rimandano agli indiani a cavallo e, funzionalmente, assumono i connotati ed il ruolo riservato ai nativi dal genere classico (ladri ed assassini), anche se, nel corso della narrazione, assumono una funzione più vicina a quella del western moderno e revisionista degli ultimi 40 anni. Han Solo pronto a sfilare la pistola dalla fondina con la velocità di un pistolero è uno sceriffo senza legge che gli abitanti silenziosi di Savareen osservano in attesa del peggio mentre un vecchio pulisce il bancone del locale (o del saloon se preferite). L'omaggio al più epico dei generi raggiungere l'apice con il gioco del Sabacc anche se le pistolettate che seguono le partite a poker lasciano il posto all'ironia dei protagonisti.

Piccoli e non invadenti riferimenti a personaggi di Clone Wars ed elementi della trilogia originale (ad esempio il mantello utilizzato da Beckett) solleticano la vanità dei più attenti conoscitori del mondo Star Wars mentre Alden Ehrenreich, che non è poi così male nelle vesti di Han, imita le mossette e le mimiche facciali del personaggio originale con sufficiente maestria. Azione e avventura sono ben dosate ma si sente un po' la mancanza della vecchia epica che il commento musicale non aiuta ad esaltare. Grandi novità non ci sono a livello di sceneggiatura che rischia, semmai, di attorcigliarsi su se stessa a furia di giochi e doppi giochi. In generale un prodotto discreto ma che, come ho sentito dire una volta da un trentino, mi ha messo addosso "la pelle di gallina" una sola volta quando Chewbacca sostituisce il droide sulla seggiola del co-pilota del Falcon (ri)componendo con Han Solo il fantastico duo di super piloti a bordo della nave spaziale più veloce ed amata della galassia.

 

 Charlie Chaplin Cinemas - Arzignano (VI)

 

scena

Solo - A Star Wars Story (2018): scena

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