Regia di Bob Rafelson vedi scheda film
Quando c'era un cinema americano capace di porsi dei dubbi esistenziali sinceri,con antieroi incapaci di integrarsi,era il momento di film come "Cinque pezzi facili",opera di culto,forse la migliore collaborazione tra Bob Rafelson e Jack Nicholson,che in un certo senso ha delle somiglianze con quella tra Scorsese e DeNiro.Robert Eroica Dupea(cosi'appellato perche'in famiglia tutti portano un nome "sinfonico") è un tipo strano,poco affidabile,che non si sa prendere le normali responsabilita'a cui è chiamato:lavorare,metter su famiglia,invecchiare all'interno della comunita'.Pero'ha una sua coerenza,il suo rifiuto di sentirsi parte integrante egli stesso del clan dei Dupea è mantenuto alla fine:al di la'dei punti di vista personali,si puo'parlare di narrativa alternativa,di un personaggio che magari non ama la donna che gli muore dietro,ma che comunque vuole che sia rispettata.E nella scena piu'bella e poetica del film,Nicholson lascia l'auto incolonnata tra le tante su una strada assolata,sale su un camioncino che trasporta un pianoforte e suona per i disgraziati in fila.Un momento tra i piu'belli dell'intero cinema americano degli anni Settanta.
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