Regia di Elia Kazan vedi scheda film
Interessante, ma non del tutto riuscito. In generale, lo definirei una riflessione - doverosa - sulle degenerazioni che anche gli individui meglio intenzionati subiscono quando giungono al potere. Il fenomeno è incarnato dal fratello di Zapata, il quale si trasforma in autore di sopprusi sugli stessi contadini per i quali ha fatto la rivoluzione. Emiliano Zapata, da parte sua, si accorge di trovarsi in una morsa di circostanze che mettono allo stesso modo in pericolo gli ideali per cui ha combattuto. Non so come fosse il personaggio storico; qui tuttavia rimane restio ai compromessi che il potere tenta di imporgli.
Per il resto, il film secondo me non ha un andamento molto fluido, manca un po' di ritmo, e non tutti i nodi della trama sono chiari. Sembra che il regista preferisca lasciarli intendere, ma a volte lo fa in modo troppo vago e forse oscuro. Si ha l'impressione di una serie quadri e situazioni cuciti assieme, dietro i quali si deve ricostruire la trama. L'interpretazione di Marlon Brando non mi sembra molto riuscita. Direi che fa del rivoluzionario un uomo flemmatico oltre misura, a volte addirittura apatico e indolente, il che secondo me è poco credibile per una testa calda e un capo popolo. Secondo me tenta anche di imitare un po' Orson Welles. Buona, invece, mi sembra l'interpretazione dell'attrice che fa sua moglie (Jean Peters), donna innamorata ma anche dolorosamente consapevole del destino tragico del marito.
Mentre illustra i compromessi e la corruzione del potere, il regista propone un'alternativa, che però non sono riuscito a mettere bene a fuoco. Si parla di potere al popolo, di popolo forte e responsabile che difende i suoi diritti, di popolo che guida se stesso, e cose simili. Non capisco se si allude alla democrazia vera e propria o all'anarchia.
Segnalo tuttavia un bel dialogo tra Zapata e un rivoluzionario, il quale cerca di farlo riflettere sul problema se il sangue, l'odio, le esecuzioni, il male in generale possano veramente portare a un futuro di pace e giustizia. E Zapata ammutolisce.
In ogni caso è un film non didascalico o ideologico, che riflette con onestà sulle problematiche connesse a tutte le rivoluzioni, e non sembra proporre soluzioni chiare e semplicistiche.
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