Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Nullo (Giuliano Gemma) e Carmela (Stefania Sandrelli) sono due operai che lavorano nella stessa fabbrica. Quando un giorno lui la segue per strada fuori della fabbrica, lei gli rivelerà di amarlo ormai da tempo. Da lì in avanti cominceranno a frequentarsi tra molte incertezze e difficoltà.
Le intenzioni di Luigi Comencini in questo film appaiono chiare: rappresentare il mondo degli ultimi, di coloro che costretti alla fatica e all'utopia del comunismo non sono in grado, però, nemmeno di andare d'accordo tra loro, quindi di fare fronte compatto contro il sistema che li opprime. In questo contesto sociale Comencini aggiunge l'amore tra i due giovani, anch'essi coinvolti in un rapporto contrastato pieno di divergenze, in quanto anch'essi - benché entrambi di umili origini - provenienti da due mondi diversi, lei quello dell'Italia del Sud e lui quella del Nord. Partendo, dunque, dal presupposto di rappresentare una storia d'amore complicata da un contesto sociale ben determinato, a cui si aggiunge il maschilismo imperante e la sottomissione delle figure femminili, il regista rischia spesso di semplificare troppo il discorso, di procedere unicamente per concetti astratti rasentando così lo stereotipo. Ben delineata la storia tra i due, rimane un po' in ombra il discorso dello sfruttamento sul posto di lavoro, che tuttavia nel finale acquista importanza decisiva. Buona l'interpretazione di Gemma e della Sandrelli.
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