Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Delitto d'amore si propone d'essere uno straziante melodrammone (e la cosa spesso gli riesce, va detto), ma in realtà assomiglia più ad un banale fotoromanzetto di quegli anni. Gli anni della lotta operaia e dell'integrazione nord-sud in una Milano nebbiosa e spettrale; gli anni delle rivendicazioni delle classi sociali più basse e delle crisi di identità nella coppia; in questo film c'è un po' di tutto ciò, ma senza approfondire particolarmente nulla. Per questo somiglia più ad un fotoromanzo, ad un prodotto di intrattenimento a sfondo sentimentale, che ad un lavoro cinematografico 'riuscito'. Buona la coppia di interpreti, la storia originale è di Ugo Pirro, sceneggiata dallo stesso con il regista; ottimi nomi impiegati nel cast tecnico: montaggio di Nino Baragli, musiche di Carlo Rustichelli, scenografie di Dante Ferretti. Ma il risultato è un quasi-polpettone. 4,5/10.
Storia d'amore fra due operai nella grigia Milano: lui è lombardo, lei siciliana; lui impegnato (a sinistra) in politica, lei tendenzialmente cattolica. Nonostante le differenze ed il continuo tira e molla, l'amore sembra avere la meglio. Ma lei è malata gravemente.
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