Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
1974 Delitto d’amore e Romanzo popolare, due film da rivedere, i migliori di quegli anni indimenticabili, per chi come me li ha vissuti, per non dimenticarli mai più.........fino alla fine.
Delitto d'amore (1974): locandina
Delitto d'amore (1974): Stefania Sandrelli, Giuliano Gemma
I
Delitto d’amore Italia 1974 la trama: Nullo Bronzi e Carmela Santoro sono due operai che si innamorano in fabbrica. Il loro sentimento purtroppo verrà messo alla prova in modo tragico, per le condizioni pericolose per la vita stessa, che porterà ad una fine tragica e profondamente triste per la ragazza. La recensione: In un bellissimo film dello stesso anno di Mario Monicelli “Romanzo popolare”venivano illustrate con lo stile da commedia le condizioni del lavoro in fabbrica. Parafrasando “Vincenzina e la fabbrica” canzone di Enzo Jannacci di quel film in “Delitto d’amore” abbiamo Carmela Santoro interpretata con delicatezza e profonda malinconia da Stefania Sandrelli, nell’altro film invece Vincenzina era Ornella Muti. Delitto d’amore è un film bellissimo intriso di profonda malinconia, una favola a non lieto fine, si apre e si chiude con la scena che da il titolo al film, il delitto di Nullo disperato che uccide il padrone della fabbrica, delitto e castigo, però Luigi Comencini il regista, non lo filma si odono solo gli spari, come una sentenza finale, il sigillo alla triste storia ed alla strada senza ritorno, decisa per amore e per vendetta dal protagonista. Film ambientato nella nebbiosa Milano, però girato a Cinisello Balsamo comune dell’hinterland, film che mi ha commosso, per la triste vicenda, il contenuto altamente drammatico e che illustra alla perfezione la condizione degli immigrati dal sud Italia e le loro condizioni lavorative precarie. la storia d’amore tra due persone semplici Nullo e Carmela operai che si innamorano, però purtroppo lei Carmela non farà in tempo a godersi le nozze , perché morirà subito dopo il matrimonio officiato in casa dal sindaco interpretato da Walter Valdi, particolarmente straziante la scena quando telefona al suo paese, sapendo che è l’ultima volta, il suo ultimo desiderio parlare con una persona a caso e chiedere se c’è il sole, anche in questo caso la morte non viene filmata, la si intuisce. Luigi Comencini fu un grande regista di commedie, sapeva filmare i bambini vedasi “Incompreso” od il “Pinocchio” televisivo, qui altrettanto lucido e bravo in un film ad alto tasso di drammaticità. Detto della splendida interpretazione di Stefania Sandrelli al culmine della sua bellezza e maturità di donna, i suoi primi piani ed i suoi dolci e malinconici sguardi sono il motivo principale per guardare ed amare questo film semplice. Giuliano Gemma interpreta Nullo l’operaio buono in modo molto personale e realistico, vita filmata o rigurgito di neorealismo in questo film dimenticato, che non ebbe successo al botteghino e tiepidi commenti della critica. Cito anche in un ruolo di contorno il bravo Pippo Starnazza, che casualità giro’ anche “Romanzo popolare” caratterista bravo e sfortunato morto nel 1975, in un piccolo ma fondamentalmente ruolo Renato Scarpa, il medico della fabbrica, attore magnifico scomparso da poco, il tipico personaggio visto in tanti bei film, di cui non ci ricordiamo il nome, ma che ci hanno preso per mano ed accompagnati nel lungo viaggio, nell’avventuroso mondo del cinema, da vedere , da sentire, da odorare, ma soprattutto da amare con passione, umiltà e semplicità, Delitto d’amore non è solo un film, ma rimane un simbolo per me e per quelli della mia generazione, un’epoca che non c’è più è passata, ma mai dimenticata e sempre presente nell’anima, nella mente e nel cuore candido ed innamorato. Voto 8 Interpreti e personaggi Stefania Sandrelli: Carmela Santoro Giuliano Gemma: Nullo Bronzi Brizio Montinaro: Pasquale Santoro Renato Scarpa: medico della fabbrica Cesira Abbiati: Adalgisa Emilio Bonucci: fratello di Nullo Rina Franchetti: madre di Nullo Walter Valdi: sindaco
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Bel film e secondo me uno dei migliori di Gemma,davvero un bel commento Claudio
Oltre il western ed avventuroso Gemma come Safari express
Film assai malinconico, scrivi bene Claudio, due poveri operai alla ricerca ostinata di un briciolo di felicità. Ricordo sempre il personaggio della povera Carmela i cui comportamenti sono un miscuglio di ingenuità, malizia e pragmatismo.
Un bel personaggio Carmela Santoro
Caro Claudio, ma quanto riesci a produrre attraverso la scrittura, sei un fiume in piena difficile da domare e lo dimostra il fatto che sei in grado quotidianamente di elaborare delle recensioni che non risultano mai banali ed effimere.
Prolifico e vulcanico sei e nello stesso tempo capace di non perdere di vista la qualità,che è sempre difficile da raggiungere ma che lo diventa ancora di più quando si fa tanto senza mai concedersi degli attimi di pausa.
Io non sarei mai capace di sostenere il tuo ritmo perché la mia resistenza mentale è talmente fragile da sgretolarsi già alle prime fatiche.
Scusami ma ci tenevo a metterla in risalto questa tua forza incontenibile che non si arresta di fronte a nulla e che ti fa essere costante ed al contempo sempre distante dalla mediocrità.
Fatta questa doverosa premessa, mi soffermo sulla tua ultima fatica incentrata su un lavoro di Comencini che non ha mai brillato più di tanto all'interno della sua filmografia ma che non è affatto scialbo come potrebbe sembrare dai giudizi che ha raccolto nel corso del tempo.
Ha sicuramente dei pregi quel film e si farebbe male a non riconoscergli quello di maggiore importanza che emerge in tutta la sua forza prorompente quando si assiste alla storia d'amore tra i due protagonisti che si consuma in dei luoghi che un tempo brillavano per salubrità perché non contaminati dall'inquinamento industriale.
Un film che quindi ha saputo con maestria abbinare al sapore intimistico delle vicende private quello più ampio e generale che sa di denuncia sociale.
Tutto sarebbe stato perfetto se non ci fosse stato quel finale un po' troppo romanzato e strutturato essenzialmente per far piangere con facilità.
Nel complesso però e sicuramente ben fatto e tu lo hai saputo presentare benissimo alla tua solita maniera.
Una domanda prima di chiudere voglio fartela però: quando parli di Comencini concentrandoti sui lavori che testimoniano appieno la sua grandezza, non citi mai ''la Storia''. Ciò succede perché non l'hai ancora visionato o perchè a tuo avviso non è uno dei suoi più riusciti?
Io ci riposi la mia attenzione non molto tempo fa e non mi pentii affatto di averlo preso in considerazione perchè mi piacque parecchio.
Non lo cito caro perché non l’ho mai visionato ed è una mia mancanza, però sono tanti i film da vedere e rivedere. Grazie per le bellissime parole, qualità e quantità devono essere sempre abbinate mi ha colpito il tuo lusinghiero giudizio.
Mi hai fatto pentire di non averlo registrato...
Guarda Balinverna secondo me merita la visione
Al momento lo si trova su Raiplay in "replica"
Grazie!
Bene
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