Regia di William Lustig vedi scheda film
"Assassini non si nasce. Si viene creati. Judd Nelson è Buck Taylor. E Buck Taylor è ... Senza limiti."
"Quando Buck Taylor ti viene a cercare il numero di morti diventerà alto."
Frasi di lancio originali del film
Terrell/G.Smokey Campbell :- [arrabbiato dopo che egli è stato assegnato ad un estenuante lavorodi routine alla scrivania] "Mi piacere conoscere il cervello di cacca che ci ha fornito questa brillante idea."
Bill Malloy/Robert Loggia :-" Ehi, che cosa stai guardando.Se non ti piace, baciami il culo."
Buck/Judd Nelson :- "E tutto questo è stato per niente? Dicon il contrario, ma non mi hanno accolto, lo psichiatra ha detto di no, e questo è tutto. Cosa faccio adesso? Ti prego, dimmi, che cosa faccio ora?"
Buck :- [Richiamando la sua vittima designata] "Ho chiamato per vedere se eri a casa, devo ucciderti stasera."
Bill Malloy :- [bottiglie di birra clingano in un brindisi] "Per il baseball ... il gioco finale!"
Sam Dietz/Leo Rossi :- [Vedendo lo psicologo della polizia preparare la sua pistola] "Che diavolo saebbe con questo?
psichiatra della polizia/John F. Goff :- "Beh, gli psichiatri non sono sempre a predicare. A volte usano la persuasione."
[Entrambi ridono]
Carol Dietz/Meg Foster :- "Qual è il problema? Questa cosa stasera?"
Sam Dietz :- "Questa donna Taylor - ha cercato di nascondersi, giusto? A due metri da lei c'era una cassetta degli attrezzi con martelli, scalpelli, cacciaviti. Avrebbe potuto colpire quel tipo a sangue. Invece, è strisciata all'interno di un essiccatore."
Carol Dietz :- "Sammy, non tutti sono dei combattenti."
Sam Dietz :- "Lo so, Carol, ma se ti comporti come una vittima, sarai la vittima."
Sam Dietz :- [riferendosi a un altro poliziotto alla stazione] "È lui il coglione?"
Bill Malloy :- "No, quello è un altro."
Sam Dietz : "Quanti segaioli avete qui?"
Bill Malley :- "Ne abbiamo esattamente otto. Spero che non diventino nove."
Poliziotto all'armadietto:- "Hai sentito? Quando il tizio diventa detective - la prima cosa che fa è cacciare i suoi vecchi amici."
Sam Dietz :- [con ironia] "Questo è vero. Non mi è mai piaciuto, ragazzi."
William Lustig come ben sappiamo è stato un grande nome nel mondo del cinema cult. Non solo ha diretto classici come "Maniac", "Vigilante" e "Maniac Cop", ma ha anche fondato la famosaBlue Underground, una società americana specializzata nella pubblicazione di film di culto sul mercato home video in edizioni di qualità, dvd e Blu-ray. Anzi, scherzi a parte sarebbe meglio parlare di veri e propri film "Kvlt". Alla fine degli anni '80, come la maggior parte dei registi che avevano iniziato proprio nel circuito dei film indipendenti di genere, Lustig ha cercato di infliggere una personale pugnalata di successo al mercato mainstream, dirigendo due pellicole, "Relentless" e "Hit List" per la Cinetel Films. Anche se in quel momento più gente aveva visto questi film rispetto ai suoi precedenti sforzi, oggi i titoli sopra citati sono quelli più dimenticati nella sua filmografia a causa del fatto che mancavano le stravaganze e gli approcci roboanti alla violenza e al gore più cruento che i fan cioè noi tutti, avevamo tanto lodato nei suoi sforzi primigeni.
La trama di"Relentless" , sorta si potrebbe dire di "Maniac" rifatto come procedural- thriller, è incentrata su di un "assassino a piede libero", seguendo abbastanza la formula più standard all'epoca, in grado di collegare i puntini di sospensione della storia. Abbiamo qui per protagonista un esuberante giovane recluta detective (Leo Rossi, che gli appassionati come siamo noi di queste parti ricorderanno per aver interpretato il paramedico fanfarone nell'originale "Halloween II" di Rick Rosenthal), in squadra con un veterano oramai abbastanza indifferente a tutto (il grande Robert Loggia), al fine di catturare un serial killer (Judd Nelson) dai tanti problemi avuti con il padre poliziotto Ike (Beau Starr, e chi sennò per un ruolo simile) abusivo e prepotente (idea che viene del poliziotto finanche assassino dal "Maniac Cop" dell'anno precedente), e che adesso è un serial killer allucinato, respinto alla domanda per entrare in polizia, ovviamente a causa dei propri disturbi psicologici, il quale uccide le sue vittime con le proprie stesse mani a compiere dei lavori sporchissimi, in modo tale da farle inizialmente sembrare come suicidatesi. Il pubblico potrà prevedere ogni svolta nella trama ma questo non vorrà dire, soprattutto quando il killer diventa un affare personale con la famiglia del detective Dietz. Come in "Maniac Cop" sono presenti vari flashback nei quali vediamo il personaggio di Arthur "Buck" Taylor/Judd Nelson bambino (interpreato a 7 anni da Matt Bolduc, e a 12 daMichael Weiner) battuto dal padre e posto attraverso un duro percorso ad ostacoli di formazione poliziesco -paramilitare, completa di armi e tante munizioni.
Quanto di più attuale anche adesso negli Stati Uniti, visto la recente mega convention della NRA - National Rifle Association a Dallas, e le varie sponsorizzaioni di ditte presenti che fabbricano vere armi da fuoco dalle impugnature dai colori sgargianti per i bambini sotto i dodici anni -sembra incredibile ma è vero-, ad allevare tanti altri potenziali serial killer.
William Lustig è sempre riuscito a mettere assieme dei cast dinamici e "Relentless" non fa differenza. Judd Nelson dai grandi, larghi occhi fissati,compie infatti un memorabile ritratto come l'assassino protagonista sempre più discendente nella follia, Loggia è simpatico e grande come sempre e Meg Foster offre tutto il suo carisma come moglie del detective. Attore relativamente sconosciuto, Leo Rossi sorprendentemente ci regala quello che sarebbe stato un personaggio di detective piuttosto di routine, invece da egli ben arricchito con il suo patrimonio di arrogante proveniente da Brooklyn, e dalla gradevole sintonia nei tanti battibecchi con Loggia. Rossi ci restituisce come spettatori il personaggio più imperfetto e al contempo quello più interessante. E anche quello con cui l'immedesimazione dello spettatore è più forte, tant'è che frutterà altri tre film incentrati sul suo carattere.
Anche se il resto del cast è buono, ciò che rende "Relentless" un prodotto realmente in grado di distinguersi è l'occhio per lo stile fornitoci da Lustig come ciò che connota il film ad un aspetto migliore di quello che sarebbe realmente. Anche con il suo stile si può dire senza dubbio che Lustig non si sia sottomesso alla pressione da parte dei produttori che avranno cercato di fargli fare un film più commerciabile, in quanto di suo manca solo quel marchio di gore e la punteggiatura di violenza che denotava così spiccatamente i suoi notevoli film precedenti. Forse qualcuno avrà potuto volere che il film fosse più grafico, si spingesse più in là verso quel supplemento di gore che i fan si aspettano da Lustig, ma a me va bene così. Anche il marchio registico di Lustig delle acrobazie estreme viene ridotto al minimo, e per il quale un'inseguimento a piedi ad alta velocità fra le case è il punto culminante.
"Relentless" in superficie pare dunque solo un altro dei film dalla trama imperniata su "come si cattura un assassino seriale", il quale non avrebbe nulla di veramente speciale per distinguersi dai tantissimi altri film del genere negli anni '80 e '90 o che venivano trasmessi da Raidue il sabato sera alle 21 nei becerissimi novanta, ma la regia davvero elegante di Lustig e il forte cast di attori lo rendono un esempio di questo filone molto più alto di altri e preciso come un orologio, soprattutto per gli estimatori di Lustig tra i quali ci possiamo certamente annoverare. Nonostante la sua routine di plot e i toni impostati un pò "sul sicuro", tutto ciò non ha ucciso la freschezza di "Relentless", che divenne un enorme successo in home video dopo la sua breve uscita nelle sale americane e dando origine a tre sequel. Che di per sé è una prodezza che non molti film indipendenti sono stati in grado di riuscire a fare.
Incredibile ma vero, lo sceneggiatore del film è Phil Alden Robinson, che addirittura nello stesso anno avrebbe diretto "L'Uomo dei sogni"(Field of Dreams), con Kevin Costner, Burt Lancaster, e James Earl Jones. Un film certamente mooolto lontano da questo.
Joe Spinell era stato originariamente scelto per interpretare il ruolo del capitano Blakely, ma è morto poco prima che le riprese cominciassero.
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