Regia di Alberto Sironi vedi scheda film
Lo strammo caso dell'uomo che fu astutato due volte. Montalbano indaga e scopre cose assai tinte. Voto 6.
La vittima, o meglio il catafero dell'episodio, è un individuo talmente popolare e amato che è stato ammazzato non una ma due volte, per così dire. Trovare il colpevole non è facile, viste le molte scorrettezze compiute in vita dall'assassinato in questioni familiari, di fimmine e macari di piccioli e le molte inimicizie che ne sono risultate. La verità ammucciata dietro alle apparenze sarà assai tinta, da fare scanto. La vamp, ovvero il fimminone, dell'episodio, è Valentina Lodovini. Bravo Alessandro Haber nel ruolo del povirazzo homeless Camastra, ansimante e spaurito, dal passato tragico (con questo personaggio Camilleri cita il romanzo di Simenon "Maigret e il vagabondo"). Divertenti i numerosi siparietti comici, in vari duetti tra Salvo e : Tommaseo (Giovanni Visentin), il magistrato sempre più perso nel suo mondo di fantasie erotiche, particolarmente stimolato da questo specifico caso; il questore Bonetti-Alderighi (interpretato benissimo da Giacinto Ferro), che compie ogni sforzo per farsi comprendere da Montalbano, senza avvedersi che il commissario fa il finto tonto per prendersi gioco di lui; Il goloso dottor Pasquano (il magistrale Marcello Perracchio), che di fronte alla continua camurria delle domande dell'investigatore, poste anche mentre il patologo sta facendo una "piccola" colazione, talìa con sdegno Montalbano e l'apostrofa con l'originale definizione di "robot trita-cogl...", non senza ragione. Se volete giocare col linguaggio di Camilleri, questo è un buon sito: http://www.vigata.org/dizionario/camilleri_linguaggio.html
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