Regia di Nicolas Pesce vedi scheda film
Ciò che interessa al regista Nicolas Pesce, è la de-costruzione del genere torture porn, operazione cinematografica già messa in atto con l'esordio The Eyes of My Mother, in cui, precisamente, avviene lo smussamento, nonché la scarnificazione del sopracitato genere, per far sì che poi possa compiersi, definitivamente e consapevolmente, la de-costruzione del suddetto filone horror.
Per de-costruire il genere orrorifico del torture porn, il brillante filmmaker statunitense decide di appellarsi all'immaginario cronenbergiano, visto che, a dirla tutta, è il regista di Crash il vero ed ignaro pioniere del torture porn.
E, attraverso il sopracitato immaginario, Pesce decide di far collimare Audition e Phantom Thread, così da creare un film ad intermittenza, di una semplicità ed onestà orrorifiche sconvolgenti, nonché assolutamente funzionali.
Insomma, passando per tutto ciò che è stato già detto, visto e citato, Piercing è un nuovo torture porn.
[Talmente sincero che omaggia palesemente e pesantemente il cinema thriller-horror (per lo più) italiano anni '70.]
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