Regia di Jia Zhang-ke vedi scheda film
Film ricco di spunti interessnati e di motivi validi per essere visto.
Melodrammone cinese, molto apprezzabile ma trovo eccessivo il voto medio di 8 virgola 2 assegnato da FilmTv. Si lascia seguire molto volentieri, in realtà, questa vicenda un tantino minimale. Campagna cinese (o magari, forse, città minore, che in Cina vorrà dire 3 milioni di abitanti), dove il protagonista ha una piccola gang e la protagonista (molto brava) è la sua donna. I giovinastri della zona detronizzano il gangster, lei per difenderlo spara in aria: in Cina col possesso illegale di un’arma ti fai 5 anni di galera. Non so che pena ci sia, in verità, ma comunque tutti e 5 gli anni lei se li fa in galera, solo perché ha un’arma (che poi era di lui)…anche da una dittatura insomma si potrebbe imparare.
Lei poi esce, lo cerca, lui non c’è più, ha un’altra…insomma, melodramma classico, compreso il finale. Il tutto funziona e mi è piaciuto, darò un sette. Bello pure lo spaccato della Cina di oggi, la campagna arretratissima, le città avanzatissime, costumi diversi, un cattivo gusto dominante e dilagante (vedi lei al funerale con una corta gonna in jeans, e a seguire la coppia di ballerini a commemorare, o vedi la botta di gente che gira in canottiera modello Bossi di decenni fa…). Chiaramente un film d’essai, passò a Cannes senza fortuna, lasciando però entusiasta la critica di mezzo mondo, mentre il grande pubblico è allineato attorno a un sette. Dello stesso regista avevo visto in precedenza Still life, che non mi era piaciuto granchè, e Il tocco del peccato, che forse preferisco a questo. Il quale ora si ritrova su Amazon.
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