Regia di Gianni Grimaldi vedi scheda film
Uno dei ruoli che hanno reso celebre Buzzanca: attore di buon livello con Germi (Divorzio all'italiana), Pietrangeli (La parmigiana) e tanti altri, viene però ricordato piuttosto per questa parte - decisamente meno onorevole - della sua carriera, quando il cinema italiano sondava i territori fino a quel momento inesplorati dell'erotismo e dei tabù più radicati del matrimonio e della vita di coppia. Qui il più classico dei pappagalli, figura machista tipica dell'immaginario nostrano, viene a scontrarsi con l'impronunciabile scoglio dell'impotenza quando si trova di fronte alla verginità. Sbaglia un rigore a porta vuota, si potrebbe dire usando un giro di parole un po' meno squallido di quelli utilizzati a man bassa per tutta la pellicola. Accanto a Buzzanca ci sono Françoise Prevost, Katia Christine, Alfredo Rizzo, Saro Urzì ed Enzo Garinei; la sceneggiatura è opera della coppia Gianni Grimaldi/Bruno Corbucci ed è veramente poca roba; vanno apprezzate però le musiche, composte dal grande Riz Ortolani. Sorprendente fu il successo al botteghino (Wikipedia gli attribuisce un incasso addirittura superiore a quello del Giardino dei Finzi Contini di De Sica), tanto che Grimaldi si rimise immediatamente dietro la macchina da presa, convocò pressochè il medesimo cast (Buzzanca, la Prevost, Urzì e la Christine) e girò Le inibizioni del dottor Gaudenzi, vedovo col complesso della buonanima. 2/10.
Industrialotto siculo, fiero della propria virilità, si sposa con una ragazza di buona famiglia. La prima notte di nozze però va in bianco: lei è vergine e lui si blocca. Interviene il dottore, poi pure la suocera...
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